ImageGrandi manovre attorno al fenomeno della caccia nella nostra Regione. Mentre tutto sembra pronto per il referendum regionale del prossimo anno (la cui richiesta popolare fu formalizzata ben 24 anni fa ...) con cui associazioni ambientaliste e anticaccia intendono regolamentare in modo molto drastico la caccia in Piemonte, ecco comparire a Palazzo Lascaris addirittura quattro proposte di legge per evitare la consultazione. Ma non basta …

Imagedi Catterina Simonelli.

Sono ormai incubi del nostro quotidiano quelle che i fautori del progresso definiscono come grandi opere; si chiamino tav, inceneritori o tangenziali, hanno il potere di gettare le  popolazioni interessate in uno stato di sgomento, rabbia, spesso accompagnato ad un senso di angoscia per il proprio futuro. Non cambia molto se l’opera è piccola ma sottrae comunque una parte di natura, gli ultimi resti del nostro paesaggio immaginale; come succede, ad Asti, al parco di Rio Crosio con la casa degli Alpini, a Cortiglione con i mega impianti fotovoltaici nei campi e a Nizza, dove è sorta una nuova Isengard, ma l’elenco potrebbe continuare …

ImageIl Movimento Stop al Consumo di Territorio desidera mettere in risalto due situazioni di estrema importanza che si stanno verificando in questi giorni in Piemonte e che parrebbero – finalmente – indicare la volontà degli Amministratori di imboccare con decisione la strada da noi indicata per fermare l’avanzare di nuovo cemento ai danni dei terreni ancora liberi: la provincia di Torino nega aree agricole al colosso Ikea, la Regione approva il piano territoriale che rende obbligatorio utilizzare edifici vuoti anzichè costruire ex novo. Al contrario di quanto accade ad Asti (ad esempio nel parco Rio Crosio) ...

Imagedi Guido Viale.

La Grecia ha imboccato - a precipizio - la strada della decrescita. Lo ha fatto per imposizione della cosiddetta troika (Fmi, Bce e Commissione Europea) di cui Papandreu si è fatto interprete ed esecutore a spese dei cittadini e dei lavoratori del suo paese. Nessun economista al mondo pensa più che l'economia della Grecia possa tornare a crescere in un numero ragionevole di anni. Né che possa mai più ripagare il debito che la opprime, neanche mettendo alla fame i propri sudditi e svendendo tutto quello che possiede (cioè i servizi pubblici e i beni comuni del popolo greco) ...

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