Quale futuro per il territorio di Cortiglione ?

ImageA cura del Comitato per la Tutela e la Valorizzazione del Patrimonio Territoriale di Cortiglione.

Noi consiglieri comunali, con il comitato per la tutela e valorizzazione del patrimonio territoriale, siamo preoccupati per il modo in cui la nostra amministrazione e, più in generale, tutti gli enti preposti gestiscono il governo del territorio: pensiamo che manchi un’attenta visione che ne comprenda le reali necessità e ne percepisca la  bellezza naturale come il valore più grande, al di là di ogni discorso riguardo alla sua esclusiva valorizzazione economica. Siamo arrivati al punto che per ogni scorcio superstite di paesaggio agrario viene definito un prezzo che, spesso, è un prezzo di svendita ...

In questo caso, siamo addirittura caduti nel paradosso per cui le operazioni speculative trovano appetibili le nostre zone proprio per i caratteri paesaggistici e le tipicità del territorio che un’amministrazione poco lungimirante non considera nello stesso modo. Nello stesso progetto di variante si certifica che non c’è nessun vincolo paesaggistico, come se il paesaggio non avesse nessuna tipicità di qualche interesse.

Eppure stamattina, distribuendo i volantini nella frazione Coperte, ci siamo detti: ”passando sulla strada non si vede che qui è così bello”. Ma qualcuno ha chiesto cosa ne pensa a chi abita questi luoghi, a chi ci è nato e a chi qui si è trasferito proprio perché colpito da una manifesta tipicità del paesaggio che invece non viene per niente riconosciuta e salvaguardata in questo tipo di operazioni, da nessun ente preposto? No, non sono neppure stati informati se non con un foglio esposto, per quindici giorni, nel sottoscala del palazzo comunale.

La richiesta di variante è arrivata il giorno prima del consiglio comunale che ha approvato la variante, da una società denominata “211 the kingdom asd” che si pone l’obiettivo di attirare “attraverso importanti investimenti, innumerevoli praticanti da tutto il nord Italia” come scrivono nella richiesta. Infatti hanno già acquistato due ettari di terreno oltre il Tiglione, nei pressi della strada di Serralunga, ed è prevista la costruzione di una clubhouse, cioè una palazzina di 400 metri quadrati e di 6 metri di altezza, o almeno la variante riserva come edificabile tale superficie.

E’ una operazione commerciale che produrrà ulteriore consumo di territorio, attraverso l’istituzione dell’area sportiva, un espediente per rendere in tempi brevi edificabile un territorio a vocazione agricola. 

Diversamente, sarebbe molto difficile ottenere una tale variazione di indirizzo, poiché nel nuovo Piano Territoriale Regionale, l’art 31 contiene alcune precise norme sul contenimento del consumo di suolo tra cui (al comma 9):

 "la pianificazione locale, al fine di contenere il consumo di suolo rispetta le seguenti direttive: a) i nuovi impegni di suolo a fini insediativi e infrastrutturali possono prevedersi solo quando sia dimostrata l’inesistenza di alternative di riuso e di riorganizzazione degli insediamenti e delle infrastrutture esistenti. In particolare è da dimostrarsi l’effettiva domanda previa valutazione del patrimonio edilizio esistente non utilizzato, di quello sotto-utilizzato e di quello da recuperare”.

Oltre a queste valutazioni di carattere generale, nel caso specifico l’impianto si collocherà lungo lo stretto sentiero naturalistico Valtiglione 5, al confine con la Riserva naturale della Val Sarmassa, e ciò potrebbe comportare gravi problemi alla viabilità in quanto la rete viaria esistente, cioè  una stretta stradina che attualmente vede il traffico di poche auto al giorno e magari la domenica di qualche famiglia a passeggio, non è adatta a supportare l’aumento del traffico previsto dalla stessa società proponente. Inoltre in estate le coltivazioni a mais lungo i campi diminuiscono sensibilmente la visibilità lungo il percorso d’accesso.

Secondo quanto dichiarato dal presidente della “ the kingdom” saremmo il primo comune in Italia ad approvare un progetto del genere. Nessun altro comune, finora, si sarebbe mai spinto a offrire una base permanente ai giocatori di soft air. E non stentiamo a crederlo! Infatti una cosa è il gioco occasionale di alcune decine di ragazzi del luogo, che non comporta trasformazioni del paesaggio e un flusso automobilistico non sostenibile, altra cosa è realizzare un centro di attrazione stabile che si propone di attirare numerosi finti guerrieri che arriveranno da Genova, Milano e Torino.

Costituirebbe un elemento alienante, estraneo rispetto al paesaggio agrario e alla nostra cultura e che rischia gravemente di comprometterne ogni diversa fruizione. Salvaguardare e tutelare il territorio e le sue risorse significa anche promuovere tra la popolazione una cultura differente da quella che spaccia determinate scelte come necessarie ed utili per la nostra economia.

In questo senso intendiamo rifiutare in modo assoluto la scelta di realizzare quest’area destinata al Soft-air, in un territorio di grande valore naturale e paesaggistico che confina con la riserva naturale della Sarmassa.

L’operazione commerciale che sta dietro questa scelta arricchirà poche persone e impoverirà noi tutti anche dal punto di vista paesaggistico e culturale. 

Il nostro comune partecipa al piano di valorizzazione territoriale “Le colline del mare”, una rete di coordinamento delle attività tra 24 Comuni della provincia di Asti ed alcuni enti all’interno di un territorio ben delimitato geograficamente e molto ricco dal punto di vista naturalistico, geopaleontologico, ambientale e culturale nella prospettiva di un turismo, che cammini al passo con la nostra realtà e non la sovrasti con progetti fuori misura che vanno ad opprimere le possibilità di sviluppo non invasive, più idonee a questo tipo di territorio.

Sono queste le opportunità di cui ha bisogno il nostro territorio: progetti sostenibili, “leggeri”, condivisi tra più comuni, che puntino a sviluppare e valorizzare le attività creative dell’intera zona a beneficio della qualità della vita di tutti.

La partecipazione attiva dei cittadini è fondamentale per operare scelte condivise, non possiamo delegare la decisione al solo consiglio comunale, che agisce seguendo le  solite sviste e miraggi economici: tra il 2003 ed il 2005 il comune di Cortiglione ha venduto, con la cava Crociera, più di 1 milione di m3 di terra, per un ricavo di circa 400.000 euro, nel 2010 ha realizzato un impianto fotovoltaico nei campi più belli della vallata con il miraggio di un guadagno annuale di 80.000 euro e con la promessa di mantenere l’acquedotto comunale. Ora sta perdendo l’acquedotto.

Questa politica si è rivelata fallimentare: le iniziative che stravolgono il paesaggio per molti anni, sono servite esclusivamente a pareggiare il bilancio comunale per qualche anno. Continuando su questa strada, finiremmo a trovarci con il paesaggio completamente compromesso e senza più la possibilità di seguire la strada intrapresa da tanti altri comuni vicini che sono stati più cauti e oculati nel prendere decisioni riguardo al loro territorio, e hanno puntato sulla conservazione delle sue caratteristiche.

Questa variante al piano regolatore sottrarrà al nostro territorio un’altra porzione di paesaggio agrario per fare spazio ad una attività che si configura potenzialmente come commerciale per la  notevole quantità di spazio edificabile che le viene riservata.

Inoltre per la sensibilità di molti di noi non è giusto praticare come gioco la guerra, banalizzandola e trasmettendone un’immagine ludica alle nuove generazioni; se è giusto che i giovani possano avere aree attrezzate in cui praticare uno sport, non lo è altrettanto imporre lo spettacolo della guerra a chi invece non voglia vederla messa in scena, particolarmente in zone che teatro di guerra, quella vera, lo sono state.

Anche la candidatura all’Unesco, organizzazione che pone tra i suoi obiettivi la promozione di una cultura di pace, in questo contesto diventa un’alternativa non solo paesaggistica ma anche culturale.

Chiediamo con determinazione alla nostra amministrazione comunale, ma soprattutto alla Provincia e alla Regione, che tengano in considerazione la volontà dei cittadini, vista la mancanza di leggi minimamente  adeguate alla necessità di tutela del paesaggio.

Questo documento è stato formalmente inviato anche al Responsabile del Civico Ufficio Tecnico del Comune di Cortiglione, al Sindaco del Comune di Cortiglione, alla Provincia di Asti, alla Regione Piemonte con apposte le firme dei 4 consiglieri di minoranza nel consiglio comunale di Cortiglione, di 140 cittadini e dei rappresentanti del WWF Regionale Piemonte e Valle D'Aosta, del Movimento Stop al consumo di territorio, del Circolo Legambiente di Asti, del Club Unesco di Asti e dell'Associazione Davide Lajolo.

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