Chi Siamo

Image

Per contattare la nostra redazione: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

AltritAsti è un progetto (ci piacerebbe definirlo “concreto” e non certamente ambizioso” …) di informazione periodica pensato, costruito e gestito dall'Associazione di Promozione Sociale ALTRITASTI, un’aggregazione di donne e uomini formatasi come Gruppo di Lavoro nel 2005, all’interno della più ampia rete dell’Asti Social Forum, allo scopo di sviluppare un percorso organico a difesa e salvaguardia dei Beni Comuni (innanzitutto quelli naturali): Acqua, Aria, Terra (Territorio) e Fuoco (Calore, Energia). Successivamente il Gruppo si è trasformato in una Associazione di scopo:

Associazione di Promozione Sociale Altritasti

Sì, siamo “quelli” della ri-pubblicizzazione dell’acqua potabile, delle “marionette bottigliose” ovvero la Famiglia Bevilacqua, della campagna per la somministrazione di acqua del rubinetto nelle mense comunali e nelle feste paesane dell’astigiano, dello Stop al consumo di suolo, del cambiamento degli stili di vita - individuali e collettivi -  e di molto altro ancora …


Image Altritasti nasce dall’esigenza di arricchire i contenuti propositivi che caratterizzano l’attività delle molteplici anime dell’associazionismo astigiano, tentando di offrirsi come un “luogo” di incontro di idee, iniziative, desideri, speranze, intuizioni … capaci di disegnare compiutamente l’orizzonte di “un altro mondo possibile”, anche nella provincia di Asti.

Partendo dal presupposto che il lavoro di ognuno scava, ogni giorno, una trincea sempre più netta verso un modello di società moderna che non vogliamo (e non possiamo …) più accettare, ma che riusciremo a modificare e abbandonare soltanto se avremo la capacità di creare una vera e concreta alternativa: tutti assieme, noi “simili” …

Dunque: una voce comune.

Dunque: una raccolta di informazioni attive, in forma giornalistica: cronache, interviste, opinioni, segnalazioni, dibattiti … Insomma: frammenti e stimoli.

Come dire che l’informazione è un bene comune che dobbiamo saper difendere e che compete a ciascuno di noi potersi esprimere (un diritto … un dovere …) così come (anche …) avere la possibilità di intercettare ogni minuscola fonte di pensiero, minoritario, da conoscere: ALTRI. TASTI.

In un luogo, quasi una “bioregione”, che ci appartiene. ASTI.

Image Un gioco di parole.

Con parole che vorrebbero sostituire armi e negazioni.

Uno strumento di informazione locale e, naturalmente, globale perché “ogni territorio è specchio e porzione del nostro mondo; vibrazioni lontane possono manifestarsi con forza doppia o tripla dentro il nostro abituale habitat, dentro di noi e dentro le nostre emozioni. Un cucchiaino che scivola dalle nostre mani e si arresta sul pavimento della nostra cucina, rimbomba come eco ovunque, lontano. Per chi sa ascoltare …”.

Informazione nella sua piena e tripla accezione di:

* INFORMARE

* FORMARE

* AGIRE (diamo valore al suffisso AZIONE !!!!!)

Per costruire un basamento culturale collettivo. Per rendere manifesto, attraverso una costante opera di NARRAZIONI, il “tutto” che resta oggi racchiuso nel semplice “nostro tutto” …

Detto in altre parole: le parole E i fatti …


Altritasti nasce grazie al lavoro ed alla cocciutaggine di:

Silvana Bellone

Se hai un animo naturalmente sensibile e lavori ogni giorno all’interno di una scuola materna, il contatto con quei bimbi (apparentemente ingenui, ingenuamente apparenti) non potrà che insegnarti qualcosa. Ogni giorno. E ciò che impari è un ritornare alle origini, all’essenza, allo spirito di relazione e comunità che dovrebbe costituire la base forte e duratura della nostra esistenza adulta. Ma adulti non si diventa: si nasce. Purtroppo, i bambini, crescendo, semplicemente finiscono per adulterarsi …

Forse avrete capito cosa intende dire Silvana e vi sarà chiaro il motivo di quel suo continuo ricorrere a colorati cartelloni: forme semplici, allegre, spontanee.

Segni, messaggi, domande, affermazioni, vuoti da colmare …

Forse che “AltritAsti” non è un grande cartellone da riempire e colorare, solo un tantino più tecnologico e a distanza ?


Daniela Grassi

Poteva essere un’insegnante di lettere, ma non ha mai voluto esserlo, perché preferisce continuare ad imparare.
Poteva essere una bibliotecaria, ma non è mai riuscita ad esserlo completamente, perché le piace più leggere e carezzare i libri che catalogarli e riordinarli.
Non ha specializzazioni di alcun tipo e preferisce non averne: cerca di stare sempre con persone più in gamba di lei e di essere utile nella situazione in cui trova: ma se la situazione non le piace e la trova ingiusta - per lei e per gli altri - cerca di cambiarla.

Non sa bene perché è al mondo, ma siccome ci si trova, è convinta sia suo dovere rivelarne, per quanto possibile, la parte migliore e alleviarne, sempre per quanto possibile, gli effetti peggiori.

Ha avuto la fortuna di avere amore, affetto, cibo, casa, ha potuto giocare, avere amici, conoscere, scegliere e fare molte altre cose ancora che sarebbe lungo elencare; non ha mai visto la guerra e pensa che tutti abbiano diritto ad una vita simile alla sua.

 


Alessandro Mortarino

Ha molte fissazioni e viene puntualmente assalito da attacchi epilettici ogni volta che vede un altermondialista bere un sorso di Acqua Panna (o Levissima o Vera .... insomma, qualunque acqua in bottiglia); usa lo Svitol al posto della Coca Cola (e viceversa); sa di abbattere il PIL ogni volta che raccoglie la sua bella insalatina nell'orto e se ne fotte allegramente; ama camminare per sentieri di LangaMonferrato e ascoltarne i suoi odori (e odorarne i suoi suoni); cucina 7.322 piatti diversi contenenti l'ingrediente basilare delle sue coltivazioni familiari (le nocciole, cosa vi credevate ?????).

A 18 anni abbandona la scuola (quarto anno di liceo scientifico, mai perso un anno fino a quel momento....) e si mette a vendere spazi pubblicitari, non trovando niente di meglio con cui cimentarsi per raggranellare due soldini al mese e "mettere su casa". A 24 anni fonda una propria casa editrice e si specializza in periodici dedicati al cosiddetto "management" (termine pugliese arcaico, probabilmente ...), valorizza la PMI nazionale (Piccola e Media Impresa) e il significato dell'organizzazione legata ai processi della Qualità, qualche anno prima che diventi una "moda".

Dopo dieci anni di dura attività, stanco di essere scambiato per un tipografo, decide di "presentare le carte" all'Ordine dei Giornalisti e ora gira con uno sgualcito tesserino in tasca. A quel punto, si crede Don Chisciotte: becca palate (cioè pale di mulini a vento) sul grugno, non si arricchisce, ma diventa un vero capitano coraggioso. Dopo qualche anno scopre di avere creato un mostro, cioè un'azienda di stampo perfettamente capitalista, con Capi e dipendenti, bilanci da far quadrare, ulcere dietro la porta ... Si pente e si duole, ma la realtà è quella. Resiste complessivamente vent'anni (senza condizionale) e, nel 2002 (finito di pagare il mutuo sulla cascina), vende la sua parte di azienda al miglior offerente e si trasforma in un consulente editoriale.

Oggi sta seriamente chiedendosi cosa farà da grande; siccome non sa darsi risposta plausibile, va nell'orto a raccogliere l'insalatina (fottendosene del PIL ...) fischiettando: cosa c'è di veramente più importante di Acqua, Terra, Aria e Fuoco a questo mondo ????


Oscar Pastrone

"Tennico" (per dirla alla Benni) del gruppo. Un Curriculum contradditorio, tra le contusioni e gli idranti delle ormai lontane nella memoria occupazioni della base militare di Comiso (contro i Cruise e gli SS20 per i giovanotti, non di nome ma di fatto) e i lustri trascorsi nelle stanze dei bottoni di un improbabile sviluppo, davanti ad un terminale a pigiare, di buona lena, i tasti per sviluppare sistemi di Enterprise Resource Planning.
Un giorno remoto (ben prima della mucca pazza o dell'aviaria) gli fu diagnosticata una malattia pandemica: il morbo del Sole24ore, altrimenti detta com-pe-ti-ti-vi-tà (scandire le sillabe e rafforzare le 'ti', come se si pronunciasse alla tedesca) i cui sintomi si riassumono in una ciclica, incessante ed inarrestabile sequenza di:
corri(sempre)-cresci(non tu)-produci(no per te)-competi(se riesci)-spendi(tutto quello che hai)-(ricomincia)
La cura dura da tempo, ma è sulla via di guarigione, ora: non corre mai, prova a crescere lui, produce quello che gli serve, compete? ma quando mai, spende? solo per l'essenziale, e non ricomincia daccapo.
L'unico residuo della malattia è la passione per i bits ed i bytes che mette a disposizione per contribuire a sviluppare la lotta a questo terribile morbo.


Marisa Pessione

Crede fermamente nei rapporti umani e ciò ha determinato gran parte delle sue scelte personali, dal punto di vista professionale e non: per il momento non se n’è ancora pentita … Ha lavorato per anni a Torino sia in una cooperativa sociale in qualità di Educatrice (comunità alloggio per minori) e sia come dipendente comunale in qualità di Assistente Sociale (in alcuni quartieri ad alto rischio sociale: simil-Praia, per intenderci).

Pure nella sua vita privata, ha sperimentato con altre persone un modello di convivenza allargato, sfociato anche nell'affidamento sociale di un ragazzo allora quasi sedicenne.

Ma la svolta più importante nella sua vita, è stata determinata dalla scelta consapevole di abbandonare la città (un lavoro sicuro, amicizie, rapporti famigliari ecc. ecc.): le piace considerarla non solo come un cambiamento o un nuovo stile di vita, ma come una precisa scelta "politica". Intesa come ricerca di un'esistenza che dà importanza alle cose semplici ed accantona quelle superflue, come ritorno alla terra ed ai frutti che può offrire, come riscoperta della propria manualità, come rispetto di tutto ciò che ci circonda, come valorizzazione e preservazione del patrimonio, come trasmissione e divulgazione del proprio entusiasmo per una vita che "sà di decrescita".

Tutto ciò è quello che "è" e che cerca di mettere a disposizione degli altri, dalla piccola comunità in cui vive (300 abitanti) alla grande "metropoli" di Asti, con la sua partecipazione al Movimento, al Gruppo di Acquisto Solidale, al Gruppo P.E.A.C.E., al Forum per la salvaguardia dell’Acqua Pubblica ecc..

Perché un altro mondo è possibile ! Davvero …

Il logo di “Altritasti”, come molte altre piccole creatività grafiche del percorso del Gruppo P.E.A.C.E., è un suo piccolo gioiello; che lei considera “normale” e a noi pare “speciale” ...

 

Altritasti Periodico on line dell'Associazione di Promozione Sociale Altritasti - via Carducci 22 - 14100 Asti - C.F. 92060280051
Registrazione: Tribunale di Asti n. 7/2011 del 28.10.2011 - Direttore Responsabile: Alessandro Mortarino