
Le statistiche lo indicano con assoluta chiarezza: ogni quattro giorni in Italia si apre un’inchiesta che ha al centro qualche genere di traffico illecito collegabile al fenomeno delle “ecomafie”: rifiuti, frodi alimentari, merci contraffatte innanzitutto. Ma si tratta solo della punta di un iceberg delittuoso che ha diramazioni ampie e sempre più si lega all’annoso problema del rapporto tra interesse pubblico e business privato, sconfinando dall’idea di “etica” al più basso livello della speculazione, toccando altri gangli vitali quali l’abusivismo e la corruzione ...