Il prezzo medio di un'abitazione è sceso, nel 2012, di oltre il 10%. Secondo l'Ufficio studi del gruppo Tecnocasa, ciò sarebbe dovuto anche alla presenza di una maggiore offerta sul mercato, anche di abitazioni di nuova costruzione.
Lo scoppio della bolla è vicino ...
Il mercato della casa non era mai sceso così in basso: nel 2012, per la prima volta, il prezzo degli immobili ha conosciuto un ribasso a doppie cifre.
La fotografia è dell'Ufficio studi del Gruppo Tecnocasa. "Nella seconda parte del 2012, ancora una volta, sono state le grandi città ad avere un risultato migliore con una diminuzione dei prezzi del 5,1%, leggermente più contenuta di quella avuta nella prima parte dell’anno (-5,4%)"; come ci si aspettava - spiega un comunicato diffuso da Tecnocasa - "cadute più forti hanno interessato i prezzi delle case nei capoluoghi di provincia e nell’hinterland delle grandi città. Infatti la diminuzione dei valori immobiliari è stata rispettivamente del 6,7% (-4,4% nel primo semestre del 2012) e del 6,3% (-5,3% nel primo semestre del 2012)".
"Si è appena concluso un anno difficile per il mercato immobiliare italiano, un anno che apre le porte ad un 2013 i cui primi mesi hanno registrato timidi segnali di un riavvicinamento fiducioso al mercato. L’interesse per la casa, in realtà, non si è mai sopito in questi anni ma i potenziali acquirenti si sono dovuti scontrare con l’incertezza della situazione economica del Paese, con le problematiche legate al mantenimento del posto di lavoro, con la difficoltà di accesso al credito, con una diminuzione della capacità di risparmio, con venditori restii ad abbassare i prezzi di richiesta ed, infine, con l’arrivo dell’Imu. Tutto questo ha creato timori anche in coloro i quali avrebbero potuto acquistare, investitori inclusi".
Tutte le realtà territoriali, grandi città, hinterland delle grandi città, capoluoghi di provincia, hanno avuto comportamenti simili ed anche l’analisi per aree geografiche ha portato a risultati analoghi per le località di Nord, Centro e Sud.
Nelle grandi città sono state le zone periferiche ad aver sofferto maggiormente, rispetto alle zone semicentrali e centrali.
Secondo Tecnocasa, uno degli elementi che pesano sulla perdita di valore del patrimonio edilizio italiano è "la maggiore offerta presente sul mercato, anche di abitazioni di nuova costruzione, [che] penalizza maggiormente le abitazione usate e più vetuste, vendute solo dopo importanti ribassi di prezzo. Continua, pertanto, la preferenza per le abitazioni usate ma in buono stato che non richiedono lavori di ristrutturazione importanti".
Non accenna a scendere il tempo medio di vendita delle abitazioni: "Dagli ultimi dati le tempistiche di vendita delle Grandi Città sono di 183 giorni, nei capoluoghi di provincia di 207 giorni ed infine nei comuni dell’hinterland delle grandi città di 209 giorni".
Secondo il gruppo Tecnocasa, i prezzi scenderanno ancora per il 2013, con "una discesa compresa tra -6% e -4% e delle compravendite attorno a 450.000. Nelle grandi metropoli ci si aspetta una tenuta delle zone centrali, mentre è più difficile che questo accada nelle zone con immobili di qualità bassa, come certe zone popolari e periferiche.
Riteniamo che la prima parte dell’anno 2013 possa essere ancora caratterizzata da incertezze e timori che rallenteranno le dinamiche di mercato; nella seconda parte del 2013 potrebbero esserci dei segnali di miglioramento soprattutto se l’economia italiana darà segnali positivi e se i venditori, soprattutto coloro che sono ancorati ad una visione di mercato che non è più quella attuale, inizieranno a ribassare i prezzi.
Occorre però precisare che in questo scenario si aprono delle opportunità di acquisto: il calo delle quotazioni che si è avuto nel 2012 e quello che ci sarà nel 2013 consentiranno a coloro che hanno il capitale, o che potranno ottenere un mutuo, un acquisto a prezzi molto vantaggiosi. E questo vale sia per coloro che sono all’acquisto della prima casa sia per chi dovrà fare un acquisto migliorativo".
Tratto da: http://www.altreconomia.it