Cemento e Ecomafie



Le statistiche lo indicano con assoluta chiarezza: ogni quattro giorni in Italia si apre un’inchiesta che ha al centro qualche genere di traffico illecito collegabile al fenomeno delle “ecomafie”: rifiuti, frodi alimentari, merci contraffatte innanzitutto. Ma si tratta solo della punta di un iceberg delittuoso che ha diramazioni ampie e sempre più si lega all’annoso problema del rapporto tra interesse pubblico e business privato, sconfinando dall’idea di “etica” al più basso livello della speculazione, toccando altri gangli vitali quali l’abusivismo e la corruzione ...

Un preoccupante ritratto del malaffare si annida, infatti, anche nel ciclo del cemento. E non vi è ormai più distinzione tra sud e nord: dal 2006 al 2010 nel Nord Italia sono state accertate oltre 7.000 infrazioni legate al ciclo del cemento, quasi 10 mila persone sono state denunciate, 9 arrestate e un migliaio di beni immobili sono stati posti sotto sequestro.
Il vorticoso giro d'affari che ruota attorno all'edilizia, oltre che alle grandi opere pubbliche, rende il Nord Italia e le sue disponibilità finanziarie un luogo appetibile per la criminalità organizzata.

E i Piani Regolatori, enormemente sovradimensionati rispetto alla effettiva domanda, rappresentano una ghiotta opportunità per chi dispone di capitali illeciti da investire. Così come i plurimi progetti di nuove reti viarie (autostrade, tangenziali, superstrade), rischiano di catalizzare gli appetiti di imprese che, spesso, vivono come l’Araba Felice: nascono per cogliere un mega appalto e per chiudere il giorno dopo il “fine lavori” …

Per questo è necessario un grande sforzo per rendere assolutamente trasparente il futuro urbanistico di ogni nostro Comune e non limitare la sua futura progettualità alle sole componenti tecniche ed amministrative.
La pianificazione urbanistica ci riguarda tutti, ogni singolo cittadino ha il diritto - e deve avere la possibilità - di potersi esprimere prima che un nuovo piano o una della tante “sante varianti” diventi regola.

Sono molti i Comuni che hanno già scelto la “crescita zero urbanistica”. Una decisione che nasce da un preventivo censimento del patrimonio edilizio esistente e dalla conseguente pubblica e collettiva discussione sulle future espansioni.
5 milioni di abitazioni, in Italia, sono oggi vuote. Ma i nostri Piani Regolatori prevedono tra il 30 e il 50 % medio di nuove edificazioni: in questa “follia” regna sovrana un’altra grande chance per il malaffare organizzato!

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