di Alessandro Mortarino.


Qualche anno fa AltritAsti aveva lanciato una proposta di "unione delle forze" sul territorio astigiano per costituire un possibile distretto di economia solidale locale, cioè un concreto modo di mettere assieme produttori e consumatori, associazioni e singole persone, amministrazioni e forze economiche a partire da due concetti-base: cambiamento degli stili di vita personali e cambiamento dei rapporti economici legati alla produzione/trasformazione agroalimentare. Oggi le sensibilità sembrano pronte e quella proposta ci pare possa iniziare a trasformarsi in un progetto fattibile ...



di Enrico Griseri.


Il vino, ha osservato Ruggero Mazzilli della Stazione sperimentale per la viticoltura sostenibile di Gaiole in Chianti nel corso dell'incontro a Castagnole Lanze sul Biodistretto vitivinicolo di Greve in Chianti, è un prodotto non indispensabile per la sopravvivenza, che ha significato e valore solo se è espressione autentica della qualità e della cultura di un territorio: che senso ha allora produrlo attraverso l'uso di sostanze chimiche pericolose ? ...



Non importa dove tu viva, è impossibile scappare alla globalizzazione. L’unica via d’uscita è informarsi per scegliere con coscienza prima di comprare. Iniziare a coltivare e a produrre i propri alimenti, ridurre il consumo di petrolio e dei suoi derivati, riforestare, comprare solo il necessario, ascoltare la propria voce interiore invece di quella della pubblicità: sono piccoli passi per sfuggire ai grandi mostri.
E ricordarsi sempre che il potere di scelta è nostro, non diamo loro la soddisfazione di cadere nelle loro grinfie ...



di Francesco Bevilacqua.


Il nostro sistema economico ha bisogno di stimolare continuamente i bisogni dei consumatori affinché acquistino con ritmi sempre crescenti. Quando non è possibile indurre la sostituzione di un bene attraverso mode, pubblicità e strategie di marketing mirate, si fa in modo che sia il prodotto stesso a "scadere", rompendosi e diventando inutilizzabile. Come difendersi dall'obsolescenza programmata ...



di Mirko Omiccioli.


Supponiamo di avere una vecchia automobile, che magari ha più di dieci anni. Potrebbe essere, che so, un euro 1 o un euro 2 e chiaramente inquina più di un modello attuale, dotato di moderni filtri, e che sicuramente fa più chilometri con un litro dell’ormai costosissimo carburante. Quando la mattina devi farla partire fa un pò fatica (specie se sei fra quelli che come me la tengono posteggiata fuori durante la notte), ma non ti spara uno di quei mefitici nuvoloni scuri prima di mettersi in moto, perchè comunque la mantieni bene e la porti a far controllare tutte le volte che serve ...

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