di Marco Boschini, coordinatore nazionale dell'Associazione Comuni Virtuosi.


Se anche solo 10 anni fa, o 5, un giovane assessore all’Ambiente o un sindaco particolarmente illuminato si fosse posto l’obiettivo di ridurre il consumo di suolo mettendo mano al piano regolatore, avrebbe trovato nei suoi interlocutori più prossimi (il collega di giunta più anziano ed esperto, il funzionario dell’ufficio tecnico, il segretario comunale) una reazione a metà tra il compatimento e la chiusura totale ...



Su un blog del "Sole 24 Ore", il giornalista Vittorio Da Rold racconta una sua personale esperienza molto significativa: «Ho preso per ragioni di lavoro un treno da Davos nel Canton Grigioni, a Zurigo. Nel biglietto delle FFS c’era l’indicazione dei cambi da effettuare con i relativi binari di arrivo e di partenza. Tutto rispettato al minuto. Non solo. Ero alloggiato vicino a una piccola stazione ferroviaria dove ho potuto fermare il treno in arrivo, sì, dico proprio fermare il treno su richiesta, schiacciando un bottone collocato vicino alla stazione. Dopo aver premuto il pulsante, una segnalazione acustica mi ha dato conferma della prenotazione avvenuta, in lingua tedesca ed in lingua inglese ...



A cura del Gruppo d’Intervento Giuridico onlus.


Importante conferma dell’autorevole linea interpretativa giurisprudenziale che vede i piani paesistici o piani territoriali paesistici (strumenti equipollenti a livello giuridico) quali più importanti strumenti di pianificazione ambientale e territoriale.
Il T.A.R. Campania (con sentenza sede Napoli, Sez. VI, 8 ottobre 2014, n. 5186), ha ribadito che  i piani paesistici o piani territoriali paesistici prevalgono su tutti gli strumenti di pianificazione di tipo urbanistico (P.U.C., P.R.G., ecc.) e possono imporre limiti di carattere generale e puntuali prescrizioni immediatamente precettive per la tutela di valori ambientali e paesaggistici del territorio interessato ...



di Angelo Marinoni, vicepresidente di AFP-Associazione Ferrovie Piemontesi.


Interveniamo ancora una volta circa il dibattito sulle piste ciclabili sopra i sedimi ferroviari; in prima istanza vorremmo ufficialmente chiarire che non esiste un fronte contro le piste ciclabili, mentre esiste un fronte contro il sistema ferroviario complementare. Lo sviluppo di percorsi ciclabili, vie verdi, o banalmente piste ciclabili è auspicato e incoraggiato da una organizzazione come la nostra che fa della mobilità eccellente ragione di esistere. Lo sviluppo di una rete ciclabile è sinergico e parallelo ad una corretta gestione della rete ferroviaria, non è in competizione: l’unica osservazione che va fatta è che uno sviluppo di una rete ciclabile sopra e al posto della rete ferroviaria non abbia alcun senso ...



di Alberto Colazilli, Paesaggista esperto in arte del giardino, Coordinamento Nazionale Alberi e Paesaggio ONLUS.


La tortura degli alberi sta diventando una peste che affligge molte città italiane con danni spesso gravi al patrimonio pubblico e privato. C'è un'orda selvaggia di poveri diavoli armati di motosega che si accanisce nel peggiore dei modi contro questi esseri viventi incapaci di reagire. Con la pessima gestione del verde si vanno a creare potenziali bombe a orologeria pronte a uccidere; gli alberi poi soccombono tra malattie fungine, carie, crescita stentata, collasso ed infine crollo su cose e persone durante i temporali o le tempeste di vento. Spadroneggia il "ribasso" negli appalti pubblici e privati; non ci sono soldi per lavori a regola d'arte e la qualità dell'esecuzione è un antico ricordo in numerosi casi; tutto deve essere fatto di fretta perchè la prima regola è quella di prendere più lavori possibili al di là della professionalità nell'esecuzione. E sono purtroppo in tanti a cadere nel tranello, spinti dalla crisi o dall'ignoranza ...  

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