di Marisa Pessione.

Un detto dei Lakota, nativi indiani d'America, ci ricorda che “Quando un uomo si allontana dalla natura, il suo cuore diventa duro”. Forse dovremmo soffermarci su questa frase per capire come alcune scelte, dettate da esigenze di crescita e sviluppo, possano essere miopi.
7 grandi platani in un viale di ingresso a una città, cresciuti in compagnia di uno storico mulino abbandonato, a giorni potranno incorrere in un "inevitabile" abbattimento (stessa sorte che ha già subito il mulino stesso). Cioè verranno sradicati, perchè il progetto di costruzione di un supermercato e relativa pista ciclabile al loro posto non prende in considerazione l'eventualità di salvarli. E la domanda sorge spontanea: ci siamo così allontanati dalla natura da ritenere immodificabile qualsiasi progetto che possa salvarli? E i nostri cuori sono diventati così duri da non ipotizzare qualche alternativa?..

Lo hai sentito anche tu? Un rumore sordo, uno schianto. Netto, preciso, senza preavvisi nè echi ritardati. Secco.
Un attimo prima eccolo eretto e maestoso, poi un lampo e già lo vedi - o lo immagini - a terra, proteso verso il grande fiume e con le radici ben solide conficcate nel "suo" terreno.
Non è un uomo. Ma un suo simile.
Un platano.

Tutti i TG e le prime pagine dei quotidiani italiani hanno "aperto" tra il 19 e il 20 agosto raccontando la tragedia avvenuta in mare, di fronte a Palermo, con l'inabissamento di un superyacht a vela di 56 metri e la morte di 7 persone. Nelle ore successive navi delle ONG hanno soccorso, a poca distanza, qualche ennesima "carretta del mare", salvando donne, uomini e bambini che raccontano delle decine di compagni di viaggio affogati sotto i loro occhi...

Il termine "candidato" deriva da "candidus", ovvero “chiaro, lucente, bianco”; formato dal verbo "candeo", “risplendere, rilucere” e dal suffisso aggettivale –idus. Parola latina che indica la caratteristica di chi accettava di far parte di una lista in una competizione elettorale e, per essere riconosciuto, indossava una toga candida, cioè una toga di colore bianco naturale, per mettere in evidenza le proprie qualità, la purezza, l'onestà, le sue migliori intenzioni...

di Gianfranco Monaca.

La stampa astigiana (cartacea e digitale) ha dato il meritato rilievo all'acquisizione recente dell'importante manoscritto alfieriano, contenente la più recente stesura delle opere più propriamente “politiche” del nostro concittadino. Per casuale – o provvidenziale, dirà qualcuno – coincidenza, ci è stata offerta da un amico prete astigiano che lavora in Vaticano – attivo nel volontariato sociale – l'opportunità di accedere al Venerabile Archivio della Sacra Congregazione per la Dottrina della Fede (ex Santo Ufficio) per acquisire il decreto di condanna all'Indice dei libri proibiti delle opere di Vittorio Alfieri. Infatti era universalmente noto che Alfieri è all'Indice, tanto che nessuno si era dato la pena di documentare il fatto. Il fatto, invece, è obiettivamente interessantissimo...

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