Oggi Papà ha deciso di fare a me e alla mia sorellina un grandiiiissimo regalo: due biciclette con le rotelle. E ha anche promesso di insegnarci ad usarle al più presto. Prima, però, ha detto che dovremo "addolcire" la collinetta del giardino e ricavare una pista in piano. Domani arriverà un piccolo escavatore per eseguire i lavori, l'operatore è passato poco fa ad esaminare la situazione e ha fatto notare a Papà che proprio in mezzo al tracciato c'è un platano: lo eliminiamo?...
«Certamente», ha risposto Papà, «così facciamo un bel lavoro e anche in fretta».
Mamma non ha aperto bocca e quando fa così significa che è un po' perplessa, io la conosco bene. Anche Papà se n'è accorto e dopo un po' le ha domandato «che cosa c'è che non va?».
«Pensavo...» gli ha risposto Mamma e Papà ha iniziato a diventare paonazzo. E quando cambia colore in volto so già che tira aria di tempesta, io Papà lo conosco bene.
«Pensavo che se invece di tratteggiare una pista in linea retta facessimo un minimo scostamento, potremmo renderla ancora più divertente e mantenere il platano al suo posto. Senza creare pericoli per i nostri ciclisti in erba».
«Non è il caso, ho già preso accordi con l'escavatorista e direi che va benissimo il tracciato che gli ho indicato».
E Mamma: «domani puoi sempre dirgli che hai trovato una soluzione differente, a lui non sposta granché procedere in un modo o in un altro».
Papà è diventato ancora più paonazzo: ahinoi! «Non vedo proprio il motivo per modificare il progetto».
«Il motivo è il platano, se lo abbattiamo non ci regalerà mai più ombra e fresco. E quando i tuoi figli avranno qualche anno in più e saranno stufi di andare in bici in giardino, noi tutti ci godremo ancora questo spazio verde».
Papà ha iniziato ad alzare la voce. Mamma si è allontanata.
Ho seguito Mamma e le ho chiesto se stessero litigando. «Non sempre si può essere d'accordo su tutto e tu sai bene come è fatto tuo padre. Quando diventa paonazzo e alza la voce, vuol dire che si è reso conto che io sto dicendo una cosa giusta e che lui è in errore. Però non gli va di ammetterlo».
Poi Mamma ha anche detto che «è questione di orgoglio». Io non so bene cosa vuol dire questa parola, ma Mamma ha aggiunto «tuo padre è un orgoglione... Speriamo che sbollisca in fretta e faccia prevalere la logica».
Io non so bene cosa vuol dire neppure questa seconda parola, ma mi suona bene. Così sono tornato da Papà e gli ho detto che la logica a volte permette di tornare indietro nel tempo. «Facciamo che il signore che scava non è ancora passato e che possiamo decidere tutti assieme come disegnare la nostra bella pista? A me e alla mia sorellina non dispiacerebbe che di fianco alla pista restasse anche il platano, ci sembra molto più divertente».
Papà ha sorriso ma neanche troppo ed è andato in un'altra stanza. Forse sta riflettendo.
Magari i nonni potrebbero darci un consiglio, quasi quasi li chiamo al cellulare. D'altra parte il platano lo avevano piantato loro molti anni fa: «questo è un dono per i vostri figli», ci hanno ripetuto mille volte i nonni. Ma come fanno, i nonni, a sapere che anche io un giorno avrò dei figli?...
Alessandro Mortarino