
di Massimo Muciaccia.
“Riprendiamoci quello che è nostro”, titolava Paolo Berdini un suo recente editoriale. Alla fine di maggio in Campidoglio l’A.S. Roma consegnava soddisfatta lo Studio di fattibilità del nuovo stadio, servizi e infrastrutture (più tre grattacieli?) nelle mani dell’apposita commissione Urbanistica della Capitale per l’approvazione del progetto e per la “patente” di pubblica utilità del complesso di opere da realizzare nell’ansa del Tevere a Tor di Valle (rimangono validi tutti gli interrogativi sull’idoneità del sito: prescrizioni PRG che escludono le edificazioni previste, vincoli idrogeologici, area esondabile, vicinanza con il depuratore Acea, sistema trasporti da rivedere e dove è già stato proposto dal WWF un progetto di oasi naturalistica…). Nello stesso momento, a Berlino la cittadinanza votava in un referendum per mantenere inalterata a parco pubblico politematico la vasta area dell’ex aeroporto storico di Tempelhof ...