La vicenda di Giampiero Monaca ha dunque raggiunto il suo punto terminale: come era prevedibile, il maestro è stato licenziato con un marchio di infamia, quello dell'insubordinazione. La sua colpa è di non avere ubbidito agli "ordini" dei suoi superiori, di essersi rifiutato di esercitare la sua professione di insegnante secondo i criteri richiesti dal suo datore di lavoro. Un giudizio severo che non tiene minimamente in conto gli anni di sperimentazione del metodo "Bimbisvegli", il suo impegno, i mille aspetti positivi di un "modo" di istruire i giovani allievi. Insubordinazione. Punto. Tutto il resto privo di valore e riflessione compiuta...