di Enrico Peyretti.
Assumo questo presupposto: la politica è vivere insieme, non è anzitutto lotta. È anche confronto, dibattito vivace, competizione, ma senza violenza: se è vita insieme è nonviolenza. Vivere insieme è vivere molti (polis), differenti tutti, senza esclusioni, al meglio possibile di umanità: sentire che l’altra persona ‒ carne e spirito ‒ è una edizione diversa e unica di me, e io sono copia diversa e unica di lei. La città politica è “con-differenza”. La pace è tra differenti. In un altro momento ci faremo anche l’obiezione: è possibile la difesa dalla guerra senza la guerra di difesa?...