di Enrico Peyretti.

Assumo questo presupposto: la politica è vivere insieme, non è anzitutto lotta. È anche confronto, dibattito vivace, competizione, ma senza violenza: se è vita insieme è nonviolenza. Vivere insieme è vivere molti (polis), differenti tutti, senza esclusioni, al meglio possibile di umanità: sentire che l’altra persona ‒ carne e spirito ‒ è una edizione diversa e unica di me, e io sono copia diversa e unica di lei. La città politica è “con-differenza”. La pace è tra differenti. In un altro momento ci faremo anche l’obiezione: è possibile la difesa dalla guerra senza la guerra di difesa?...

Nuovo accorato appello alla stampa italiana di Padre Alex Zanotelli.

Non vi chiedo atti eroici, ma solo di tentare di far passare ogni giorno qualche notizia per aiutare il popolo italiano a capire i drammi che tanti popoli africani stanno vivendo.
Scusatemi se mi rivolgo a voi in questa torrida estate, ma è la crescente sofferenza dei più poveri ed emarginati che mi spinge a farlo. Per questo, come missionario e giornalista, uso la penna per far sentire il loro grido, un grido che trova sempre meno spazio nei mass-media italiani, come in quelli di tutto il modo del resto...

Elezioni politiche 2022: invito a candidati e candidate alla sottoscrizione dei cinque punti per una comunicazione politica e pubblica libera dai discorsi d’odio.

Con la chiusura delle liste elettorali da parte di tutte le forze politiche è entrata nel vivo la campagna elettorale per le prossime elezioni politiche del 25 settembre 2022, ed entra nel vivo anche la campagna della Rete nazionale per il contrasto ai discorsi e ai fenomeni d’odio, di cui Amnesty International Italia fa parte, per chiedere a tutti i candidati e a tutte le candidate di fare proprio il vademecum in cinque punti per una comunicazione pubblica e politica libera dai discorsi d’odio...

di Marco Aime, docente di antropologia culturale presso l’Università di Genova.

Non so se è una mia impressione, e non è che mi spiaccia, ma seguendo l’informazione nazionale mainstream sul conflitto in corso in Ucraina, si parla poco delle vittime. La maggior parte dell’attenzione dei media è concentrata sulle relazioni tra capi di Stato, su Vladimir Putin, sulla questione energetica, sulle meschine questioni interne alla politica italiana, ma dei morti sotto i colpi russi, nulla. Ripeto, se fosse che non ci sono vittime, ne sarei felice, ma sappiamo che non è così, che in una guerra si muore da entrambe le parti. Allora perché è più importante parlare della distruzione di un capannone oppure dell’aumento del gas che delle donne, uomini e bambini deceduti?...

Altritasti Periodico on line dell'Associazione di Promozione Sociale Altritasti - via Carducci 22 - 14100 Asti - C.F. 92060280051
Registrazione: Tribunale di Asti n. 7/2011 del 28.10.2011 - Direttore Responsabile: Alessandro Mortarino