Io e mia sorella Gianna abbiamo deciso di percorrere il cammino di San Francesco, in memoria di nostra mamma Maria Ferruccia Baldi, morta a febbraio di questo anno. Lei amava Assisi e sarebbe sicuramente un posto dove avrebbe voluto tornare. Siamo partite il 20 maggio utilizzando il treno, la corriera e poi, ancora, un piccolo percorso a piedi rischiando di arrivare in ritardo all'appuntamento per la partenza a causa dello sciopero dei treni regionali. Al santuario di La Verna ci aspettavano per le 18,30 e noi siamo arrivate alle 18,20 con tanta fatica. Ci siamo ritrovate in un luogo di pace e silenzio, abbiamo sperimentato lo spirito Francescano di essenzialità che ci accompagnerà per tutto l'intero cammino...
Il mattino del 21 abbiamo visitato, molto presto, i luoghi di Francesco: rocce, muschio, alberi, completamente immersi in un bosco splendido e ombroso; abbiamo partecipato con i frati alle funzioni del mattino e dopo aver ricevuto la benedizione del pellegrino e fatto una veloce colazione siamo partite, tenendo come riferimento i Tau gialli; dopo un lungo saliscendi nei boschi e l’attraversamento di prati pieni di fiori siamo arrivate a Pieve Santo Stefano, la prima tappa, dove abbiamo trovato un Tevere piccolo e molto pulito.
Il giorno dopo siamo salite verso il passo di Viamaggio e durante la lunga salita abbiamo incontrato l’Eremo del Cerbaiolo, dove abbiamo sperimentato una vera accoglienza evangelica da parte del sacerdote e dei volontari che si occupavano dei pellegrini. Dal passo di Viamaggio siamo scesi tra boschi e prati verso San Sepolcro ed è iniziato il caldo che ci ha accompagnato a Citerna, Città di Castello e Pietralunga. Abbiamo sempre incontrato persone gentili e disponibili; incontri di amicizia vera e di sostegno fino a Gubbio, luogo bellissimo ma anche molto caldo.
Poi ancora Biscina e, finalmente, Assisi con tutti i suoi luoghi che invitano alla riflessione e alla preghiera.
Abbiamo faticato, abbiamo qualche volta sbagliato strada, siamo sempre andate avanti godendo di una natura meravigliosa e capendo quale grande dono essa è. Abbiamo avuto incontri veri e disinteressati, persone con cui abbiamo condiviso il cammino: una bella umanità.
Silvana e Gianna Bellone