di Giuseppe Altieri, Agroecologo (Studio Agernova - Accademia Mediterranea per l’Agroecologia e la Vita). Image
OGM nel biologico allo 0,9 % (9 grammi per chilo) dal 1° gennaio 2009, come propone Emma Bonino ? Oppure allo 0,1% (1 grammo per chilo) per Decreto Ministeriale, su richiesta esplicita di Carlo Petrini e della cosiddetta “Coalizione liberi da OGM” ? … Senza etichettature, naturalmente, per “garantire” i Consumatori sulla “sicurezza di mangiare OGM” …

ImageWWOOF significa World-Wide Opportunities on Organic Farms (Opportunità nelle fattorie biologiche del mondo) ed è un'associazione che nasce in Inghilterra nel 1971 da un'idea di Sue Coppard, giovane donna di campagna che, essendosi trasferita a Londra, un bel giorno si rese conto di avvertire la mancanza dei ritmi della sua terra. Pensò, allora, di mettere in contatto (attraverso un semplice annuncio su un giornale londinese) persone come lei, che volevano vivere l’esperienza della campagna almeno nei fine-settimana, con le fattorie biologiche che avevano viceversa bisogno di un po' di aiuto manuale. L'immediato successo dell'iniziativa portò alla successiva esigenza di creare un'organizzazione strutturata, in grado di gestire il rapporto viaggiatori-fattorie con efficienza e regole certe ...

di Alessandro Mortarino.
ImageIn provincia la materializzazione delle attuali crisi – finanziaria prima, industriale ed occupazionale ora – tutto sommato non si è ancora manifestata in tutta la sua pesante evidenza, ma nelle grandi città i sintomi ci sono già. E tutti.
La grande epopea della società globalizzata dei consumi è probabilmente arrivata vicino al suo capolinea: se lo stipendio di una famiglia “normale” non basta più, la prima risposta non può essere che quella di ridurre i propri consumi non essenziali. Ma se la gente acquista poco (o acquista meno), le aziende vendono poco o meno, riducono il personale, riducono la produzione, più persone si trovano senza reddito e il gioco è fatto, in una spirale senza uscita. Come recuperare la situazione ? ...

di Aldo Zanchetta e Roberto Espinoza, mininotiziario "Americalatina dal basso".
ImageNel dibattito apertosi internazionalmente attorno alla “decrescita”, una delle obiezioni frequenti, formulata spesso da persone preoccupate di difendere le opinioni di abitanti della “Periferia” (e fatta propria anche da leaders politici di questa stessa area, abbacinati dal mito dello “sviluppismo”), è che il programma della decrescita, assolutamente giusto oggi per noi che abbiamo “ecceduto”, penalizzerebbe i cosiddetti paesi “in via di sviluppo” e “sottosviluppati” ...

di Francesco Gesualdi, Centro Nuovo Modello di Sviluppo.
ImageIl mondo siede su due bombe: la crisi ambientale e quella sociale. Per uscirne, occorre imboccare la strada della sobrietà: uno stile di vita - personale e collettivo - più parsimonioso, più pulito, più lento, più inserito nei cicli naturali. La sobrietà è più un modo di essere che di avere. E' uno stile di vita che sa distinguere tra i bisogni reali e quelli imposti. E' la capacità di dare alle esigenze del corpo il giusto peso senza dimenticare quelle spirituali, affettive, intellettuali, sociali. E' un modo di organizzare la società affinché sia garantita a tutti la possibilità di soddisfare i bisogni fondamentali con il minor dispendio di risorse e produzione di rifiuti.
In ambito personale, la sobrietà si può riassumere in dieci parole d'ordine: pensare, consumare critico, rallentare, ridurre, condividere, recuperare, riparare, riciclare, consumare locale, consumare prodotti di stagione ...

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