OGM: entrano in Europa grazie ad un "cavillo di Troia" ?

di Giuseppe Altieri, Agroecologo (Studio Agernova - Accademia Mediterranea per l’Agroecologia e la Vita). Image
OGM nel biologico allo 0,9 % (9 grammi per chilo) dal 1° gennaio 2009, come propone Emma Bonino ? Oppure allo 0,1% (1 grammo per chilo) per Decreto Ministeriale, su richiesta esplicita di Carlo Petrini e della cosiddetta “Coalizione liberi da OGM” ? … Senza etichettature, naturalmente, per “garantire” i Consumatori sulla “sicurezza di mangiare OGM” …

In realtà, sarebbe ora di finirla con questa “confusione sceneggiata” tra “soglie di (in)tolleranza” di OGM nel Biologico e falsi “limiti di rilevabilità” (0,1 %), inventati ad arte per far passare livelli altresì ben “tollerati” di inquinamento da OGM in tutti gli alimenti (tutt’altro che accidentali) e persino in quelli Biologici, addirittura senza etichettature. Mentre le analisi di presenza/assenza, quali la PCR Real Time ed altri metodi, sono in grado di rilevare anche una singola particella di DNA di un OGM che sia presente in un campione di analisi, attraverso la sua replicazione con enzimi sensibilissimi. Il limite di rilevabilità qualitativo, ovvero di presenza/assenza di OGM, dipende dal tempo che diamo all’analisi per replicare a sufficienza il DNA transgenico eventualmente presente e, se ben fatta, in teoria corrisponde al rapporto tra il peso del singolo DNA transgenico e il peso totale del DNA della stessa specie vegetale, estratti dal campione d’analisi (stiamo parlando di valori prossimi a 0,009% e anche meno a volte). E in ogni caso, non è possibile “certificare un’assenza” di OGM, attraverso una “presenza rilevata”, al di sotto di un valore limite arbitrario, predefinito per legge, come di “rilevabilità” e che, evidentemente, non lo era. Altrimenti sfuggiamo alla logica e alla matematica, dopo esser sfuggiti alla politica ed alla scienza, ma non al diritto e all’intelligenza della coscienza umana, che svelano il goffo tentativo di “manipolazione delle norme”, oltre che della Vita e dell’Etica.

Il nuovo regolamento Europeo sull’Agricoltura Biologica non prevede la possibilità di etichettare prodotti come biologici qualora sia riscontrata qualsiasi traccia di OGM. Come è possibile allora, nel contempo, prevedere la possibilità di nasconderli attraverso le soglie di tolleranza senza etichettatura ? Può un tale “regolamento” essere costituzionalmente legittimo, dal momento che, oltre a rendere impossibile la libertà di scelta dei consumatori, li prende anche per i fondelli, mettendo a rischio il “Diritto inviolabile” alla salute ?

In realtà è lo stesso nuovo Regolamento sull’Agricoltura Biologica a prevedere che gli Stati membri possano applicare norme più restrittive, atte a garantire la purezza al 100% delle produzioni biologiche e convenzionali delle Nazioni europee, in osservanza del Principio di Precauzione sulla Salute e in base alla Dir. 2001/18 CE, sugli OGM. Attraverso il Principio di Sussidiarietà, per cui a decidere sono i singoli Stai membri, dal momento che la Salute dei Cittadini non è delegata a nessun trattato internazionale, Politico Europeo o di Commercio e rappresenta un Diritto Inviolabile, sancito da Sentenze della Corte di Giustizia Europea.

Ma i valori 0,1% o 0,9% sono in pratica la stessa cosa ... un “Cavillo di Troia” che consentirebbe alle Multinazionali Agro-petrol-chimico-farmaceuticOgm di imbrogliare i consumatori e i produttori agricoli Europei (in particolare quelli biologici e biodinamici italiani), rendendo praticamente impossibile consumare alimenti 100% liberi da OGM in quanto per legge non ci sarebbero più filiere alimentari “ OGM free”. Con conseguente aumento dell’insicurezza sociale e dei rischi per la salute dei consumatori, confermati da numerose “ricerche indipendenti sugli OGM”, tra cui quelle della Dr.ssa Manuela Malatesta, che dimostrano anomalie degli organi nelle cavie nutrite con OGM, del Dott. Jürgen Zentek, che evidenziano la progressiva diminuzione di fertilità delle cavie stesse e, recentissime, dell’INRAN, l’Istituto Nazionale per la Nutrizione, che dimostrano risposte immunitarie periferiche al Mais OGM, e chiedono di inserire nuovi test atti a valutare i rischi da OGM. A cui si aggiunge il contenuto delle ricerche del Consorzio Interuniversitario Cerifos, che sta indagando sulla presenza dei Virus utilizzati come Promoter ed inseriti negli OGM (V35S, V 40) ritrovati in virus associati a Linfomi, Leucemie e altri tumori maligni, che potrebbero mutare a causa di particelle di DNA transgenico (OGM), rischi di cui sono state avvertite le autorità Ministeriali.

Pertanto, la tolleranza di OGM nel biologico comporterebbe il disorientamento dei consumatori e una grande confusione tra i produttori, con grosso calo dei consumi biologici (confermato dai sondaggi della Coldiretti) e aggravio notevole dei costi e dei rischi di inquinamenti e contaminazioni per chi intendesse certificare prodotti 100% OGM free, per la legalizzata contaminazione di tutte le filiere agroalimentari e per l’importazione di materie prime biologiche a basso costo dai paesi “contaminati” o “tolleranti”.

Oggi in Italia, nonostante i proclami confezionati ad arte per indurre il consumatore a pensare che tutto è ormai “inquinato da OGM”, per fortuna siamo ancora liberi dalle contaminazioni di OGM nell’ambiente, in tutte le produzioni agricole nazionali e non solo Biologiche, grazie all’assenza di coltivazioni transgeniche ed alla tolleranza ZEROGM nelle sementi e nei prodotti biologici e di origine tradizionale, protetta e garantita. Oggi, di fatto, la tolleranza ZEROGM nei prodotti biologici difende tutta l’agricoltura italiana ed Europea dalle “commistioni di coltivazioni con OGM”, che contaminerebbero “naturalmente” e non accidentalmente tutte le alte forme di agricoltura, in maniera irreversibile, rendendo impossibile la (co)esistenza stessa delle produzioni biologiche e tradizionali OGM free. E’ possibile che qui in Europa qualcuno sia talmente folle da introdurre “soglie di tolleranza”, quando non ci sono coltivazioni OGM, proprio grazie alla tolleranza zero, ovvero all’impossibilità di contaminare le produzioni biologiche?

Una recente nota ANSA UE riferisce che “al momento sono di fatto bloccate tutte le domande di autorizzazioni nell’Unione Europea per le colture in campo aperto di OGM, che pongono problemi di coesistenza con le agricolture biologiche e tradizionali (ovviamente, finchè queste saranno a tolleranza zero, ndr), mentre Bruxelles continua a dare il via libera ai prodotti OGM importati (ANSA)”.

Le contaminazioni da OGM, in realtà, sono oggi perfettamente evitabili coltivando in Italia o in Europa, non solo in modo biologico. Anche perchè gli OGM rappresentano ancora oggi meno dell’1% delle produzioni agricole mondiali, con poche specie vegetali (soprattutto Mais, Soia, Colza, Cotone) concentrati solo in alcuni Stati e Regioni. Il che non pone problemi di certificazioni extraeuropee OGM free al 100%, se si attuano tutte le procedure per garantire la “purezza” dei prodotti biologici.

Al contrario, accettare la cosiddetta soglia di tolleranza renderebbe vani i controlli, in quanto chi potrebbe, di fatto, dimostrare che il livello di OGM abbia superato o meno la tolleranza stessa ?

Di conseguenza, sarà impossibile perseguire ll reato di contaminazione da OGM, anche attraverso l’introduzione del concetto di “accidentalità” delle stesse, che scarica dalle responsabilità i produttori e commercianti di OGM.

In realtà, è necessario mantenere la tolleranza “ZEROGM” ed inserire il criterio di responsabilità penale da parte dei detentori dei brevetti e dei commercianti e utilizzatori di OGM, per eventuali contaminazioni e/o inquinamenti, dovuti a fenomeni naturali e non accidentali, pertanto prevedibili ed evitabili, così da Garantire i Produttori Biologici ed OGM Free. Permettendo così di gestire, con opportuni sequestri, le eventuali contaminazioni di sementi e, con adeguate etichettature, l’eventuale presenza di ogm, dichiarata o in “tracce”, nei prodotti agricoli importati, che ovviamente non potrebbero interessare i prodotti biologici o tradizionali d’origine protetta e garantita.

Favorire le importazioni di prodotti biologici da paesi contaminati irreversibilmente da OGM (come il Mais dagli USA) a scapito delle coltivazioni tradizionali italiane ed europee e della biodiversità autoctona e di qualità, adattata all’ambiente agro-ecologico locale che si esprime attraverso i prodotti tipici, esclusivi di un territorio, sarebbe un vero “suicidio”. Ogni interesse in tal senso (di qualche ente di certificazione biologica ad attività internazionale o importatore estero) sarebbe quantomeno miope e in ogni caso di breve durata, portando al fallimento dell’agricoltura biologica locale. L’Italia, con un patrimonio agroalimentare inimitabile, deve mantenere la “purezza genetica” dei suoi prodotti agricoli, puntando alle Produzioni Biologiche Nazionali 100% OGM free, quale grande occasione storica di rilancio dell’intero comparto agroalimentare, nel mercato nazionale ed internazionale dell’alta qualità. E non rischiare la fine irreversibile delle proprie tradizioni agro-ecologiche, un “diritto precedente di proprietà” concesso da Madre Natura ai nostri agricoltori, per gli interessi esclusivi dei grossi commercianti internazionali ed importatori senza scrupoli, che intendono sottoporci tutti al brevetto sugli OGM, contaminando l’Agricoltura Biologica.

La falsa propaganda delle contaminazioni inevitabili, cerca di indurre i consumatori e i politici a pensare che l’Italia e l’Europa sono già irreversibilmente contaminate da OGM, in modo da creare la condizione necessaria per poter aprire alle successive coltivazioni di OGM ed alle effettive contaminazioni, solo a quel punto inevitabili ed irreversibili. Tutto ciò attraverso l’introduzione del “Cavillo di Troia”: la soglia di tolleranze di OGM anche nei prodotti biologici, ovvero in tutte le filiere agroalimentari.

Si ricorda che nei prodotti agricoli convenzionali è oggi accettata una soglia di tolleranza di OGM, dello 0,9% senza etichettatura, che non garantisce il consumatore che intende rimanere libero da OGM (che proprio per questo, oggi, si rivolge sempre più al biologico 100% OGM free), nè informa colui che intendesse nutrirsene, il che solleva forti dubbi di costituzionalità. Un consumatore che volesse mangiare Mais Transgenico, illudendosi di non assumere pesticidi, o nutrirsi dei pomodori pseudoanticancrOGM … come accidenti farebbe a sceglierli sul mercato ?

Inoltre, introducendo le cosiddette soglie di tolleranza di OGM anche nel biologico, diventerebbe impossibile la gestione e la persecuzione degli inquinamenti accidentali, dolosi o colposi, con rischio di progressiva irreversibilità e conseguente aumento delle cosiddette (in) “tolleranze” di OGM in tutti gli alimenti. E’ proprio grazie alla tolleranza zero nelle sementi di qualsiasi natura e negli alimenti biologici che oggi ancora non ci sono contaminazioni o inquinamenti da OGM nelle produzioni agricole Italiane e nei prodotti biologici sul mercato, in quanto con i criteri analitici di presenza/assenza, le partite di semi contaminati vengono rispedite al mittente estero e i prodotti inquinati da OGM non possono essere etichettati come biologici. Inoltre i prodotti DOP e IGP, essendo d’origine protetta nazionale o europea, non dovrebbero contenere tracce di OGM.

Ora, vista la sostanziale purezza delle produzioni agricole italiane, è possibile che per qualche raro trasporto contaminato accidentalmente da OGM, laddove evidentemente non sono state osservate tutte le previste “precauzioni di legge atte ad evitare gli inquinamenti da OGM”, con conseguente declassamento a prodotto convenzionale di qualche partita biologica contaminata da OGM, invece di “perseguire ed etichettare”, chiedendo i danni ai responsabili, siamo così ingenui da “tollerare e nascondere” ?

La stessa Corte Costituzionale italiana si è pronunciata a tal proposito, legittimando le Regioni OGM Free e bocciando le cosiddette norme di Coesistenza del decreto Ministeriale Alemanno, rimandando a norme regionali di “coesistenza con gli OGM”, le quali evidentemente possono riguardare solo il mercato delle merci e gli scaffali di vendita, tra prodotti di coltivazione nazionali ed europei (rigorosamente OGM free) ed eventuali prodotti OGM o “contaminati accidentalmente”, ben etichettati. Ovvero, divieto di rilascio ambientale di qualsiasi OGM e non norme di “Commistione di Coltivazioni” con OGM, basate sulle distanze di semina e sulle soglie di tolleranza di contaminazioni che diventerebbero irreversibili, precludendo la (co)esistenza delle filiere 100% libere da OGM.

Più che di tolleranza è ora che si cominci a parlare di “soglie di Intolleranza”, per l’imprevedibilità dei rischi per la salute degli OGM, i quali sfuggono al controllo scientifico in quanto in grado di trasferire le loro caratteristiche ad altri organismi, diffondersi e riprodursi nell’ambiente, in maniera da violare il diritto precedente dei cittadini alle coltivazioni tradizionali e all’alimentazione naturale e biologica, imponendo in maniera irreversibile la scomparsa delle coltivazioni geneticamente “naturali”, attraverso la contaminazione e sterilizzazione. In realtà non esiste soglia di Tolleranza, verso gli OGM, così come ogni tipo di inquinante pericoloso quali i Pesticidi e altre porcherie chimiche usate negli alimenti e in agricoltura, bensì esistono individui più o meno sensibili, (che si ammalano o diventano intolleranti) e individui più resistenti che sopravvivono ... fino a un certo punto, ovviamente.

Tenendo conto dei rischi cui sarebbero sottoposti i cosiddetti consumatori più deboli, tra cui i bambini, dove è finito il diritto Costituzionale di Uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge ? E dal momento che la salute dei cittadini non è delegata a nessun tratto internazionale bensì rimane appannaggio delle costituzioni nazionali ... come fa l’Unione Europea ad imporre a tutti di mangiare gli OGM?

Non sarà il caso di cominciare a dire “No a tutte le importazioni di OGM, per il rispetto dei diritti costituzionali Irrinunciabili ed Inviolabili alla Salute e all’Ambiente, alla Libertà ed Uguaglianza, evitando così anche il problema delle contaminazioni cosiddette “accidentali” ?

Perchè non la facciamo finita una volta per tutte, con una bella Moratoria Internazionale, a partire dall’Italia, sulla produzione, importazione, commercio e consumo di organismi transgenici, visto che nemmeno esistono in natura?

La tolleranza di OGM nel biologico deve rimanere ZERO, senza necessità di alcuna virgola, mantenendo la “purezza” di tutta l’agricoltura Italiana, in particolare del suo settore di massima qualità oggi libero da OGM. Perseguendo i responsabili dell’inquinamento genetico e delle eventuali contaminazioni ambientali, prima che, da “tollerati”, diventino “irreversibili”, rendendo possibili le azioni di bonifica. Inoltre, va introdotto il test di presenza/assenza di OGM con etichettatura di qualsiasi presenza anche nei prodotti convenzionali, per il rispetto costituzionale della libertà dei consumatori e del principio di precauzione europeo, come previsto dallo stesso nuovo Regolamento UE sul biologico.

Trattandosi di materia riguardante le sovranità nazionali è necessario inoltre ottemperare all’obbligatorio referendum popolare consultivo prima di ogni decisione sugli OGM, in base alla Direttiva Comunitaria 2001/18 in materia. Credo che il Ministro ZAIA non dovrebbe farsi sfuggire l’occasione di chiamare il popolo a decidere di chiudere l’Italia agli OGM.

Anche se sorge un dubbio costituzionale ...

è mai possibile sottoporre a referendum un “Diritto Inviolabile” come quello alla Salute?

Forse è il caso di pensare piuttosto ad una “omissione di atti d’ufficio” sui Diritti dell’Uomo, per il Pericolo attuale di Danno Grave e Irreversibile alla Persona e all’Ambiente e ad una “Imperiosa Ingiunzione” nei confronti dei Ministeri preposti, Agricoltura, Sanità e Ambiente.

E dal momento che stiamo parlando pur sempre di un Referendum Consultivo (non vincolante), tra l’altro obbligatorio in base alla Dir. 2001/18 CE, nel caso di decisioni sull’emissione nell’ambiente di OGM, causa il rischio di danno irreversibile, perchè non interpellare il popolo italiano ?

Il Governo potrebbe in ogni caso garantirci come cittadini, talvolta manifestassimo la volontà di suicidarci in massa con gli OGM.

Oggi, finchè rimaniamo a tolleranza zero nel biologico non si potranno seminare OGM, come dire: almeno in Italia non dobbiamo mollare una virgola.

Invece di proporre esperimenti di coltivazioni inutili, visti i risultati già pubblicati di quelle americane, che potrebbero contaminare irreversibilmente l’ambiente, perchè non si attivano le necessarie ricerche e sperimentazioni indipendenti sul reale rischio per la Salute dell’alimentazione con OGM ? Definendo, per esempio, alcuni criteri: che siano in primis i produttori di OGM, le Multinazionali che pubblicano dossier sulla loro presunta innocuità, gli “scienziati” e i Politici che ci rassicurano sulla loro innocuità e alto valore nutrizionale e preventivo contro il cancro, come Veronesi, ad alimentarsi obbligatoriamente per 10 anni con OGM, insieme agli eventuali volontari umani ... Noi intanto coltiveremo e ci alimenteremo di prodotti biologici.

In tal modo la Scienza avrà un valido ed ineccepibile dato scientifico e statistico di confronto, tra gli effetti a lungo termine dell’alimentazione Biologica, convenzionale ed OGM.

Per qualche stupido interesse limitato non possiamo mettere a rischio l’intero comparto agroalimentare Italiano ed europeo, oggi ancora libero dagli OGM.

Abbiamo la possibilità unica e storica per sviluppare l’agricoltura Italiana attraverso le coltivazioni Biologiche e la biodiversità inimitabile.

Non possiamo perderla ... i nostri figli ci maledirebbero per sempre.

Fermiamo quindi l’Invasione Barbarica degli OGM, questo vero e proprio attentato alla “purezza”, violenza incestuosa sull’ultima Vergine europea: l’Agricoltura Biologica.

Altrimenti, come disse il Prof. Nanjundaswami, capo della rivolta dei contadini del Karnataka (India) - 32.000 di loro suicidatisi per i fallimenti delle coltivazioni OGM - “non ci rimarrà che la Spada e la Galera” ... Vogliamo far scoppiare la guerra in campagna ?

Attiviamoci al più presto allora, con le armi del diritto, per difendere la “purezza delle produzioni agricole italiane” e lo sviluppo dell’Agricoltura biologica nel nostro paese, tanto più che l’Unione Europea acquista i Servizi Agroambientali attraverso il Pagamento agli agricoltori Biologici di tutti i mancati prodotti e maggiori costi, più un 20% di costi di Transazione (ovvero fino a 600 €/ha per le coltivazioni erbacee e 900 €/ha per quelle arboree). E siccome le Regioni hanno offerto agli agricoltori biologici un’elemosina sotto-commisurata rispetto ai loro diritti sui Pagamenti Agroambientali, sono stati in tal senso attivati 4 ricorsi sui Piani di Sviluppo Rurale delle regioni Marche, Toscana, Umbria e Campania. E si sta lavorando sugli altri, oltre che per una citazione della Commissione Europea alla corte di Giustizia UE, per “allegre approvazioni” di PSR Regionali in contrasto con gli obiettivi della politica europea, che prevede la riconversione delle aree intensive all’agricoltura biologica.

Per Ritornare a coltivare il sapore della Tradizione. Saremmo tutti più ricchi, (enti di certificazione inclusi), soprattutto i nostri figli, e il futuro della Vita sul Pianeta Terra.

Fermiamoci un momento a riflettere ...

Intanto, una buona notizia: in USA chi usa pesticidi e contamina le aziende biologiche viene condannato a risarcimenti colossali (fonte http://www.greeplanet.net)

Alcune vertenze stanno avendo successo (risarcimenti per i danni dell’amianto, divieto di pesticidi tossici per le Api), abbiamo una legislazione Europea e Nazionale di prim'ordine...

Ora manca solo un po' di coraggio, quello di farla rispettare …

il coraggio della Tradizione dei Popoli.





PROPOSTE OPERATIVE IN DISCUSSIONE AL CONVEGNO DI RIETI - CITTA' DUCALE IL 7 DICEMBRE 2008

Imperiosa ingiunzione ai Ministri competenti, per omissione di atti d’ufficio sui diritti inviolabili dell’Uomo, per il Pericolo attuale di Danno grave e irreversibile alla Persona e all’Ambiente

Prima del 1 gennaio 2009, quando entrerà in vigore il nuovo regolamento sull’agricoltura biologica, mentre prosegue la sceneggiata tra le fazioni che litigano tra lo 0,9% e lo 0,1% di tolleranza di ogm nel biologico ... come Agroecologi, Produttori e Distributori Biologici e Tradizionali Italiani/Europei, dobbiamo chiedere ed attivare urgentemente:

1. In applicazione del Principio precauzionale e di sussidiarietà, un decreto urgente al Ministro Zaia per mantenere il bio italiano 100% ogm free, con tolleranza Zero, senza bisogno di indicazioni di limiti di rilevabilità arbitrari che possono nascondere in realtà soglie di tolleranza. Inserendo contestualmente l’obbligo di etichettatura di qualsiasi presenza di OGM nei prodotti non biologici (con divieto assoluto di presenza di OGM non autorizzati alla vendita in UE) come previsto dalla stesso Regolamento comunitario sul Biologico e dalla clausola di salvaguardia della Dir. 2001/18 in materia di OGM, inserendo la responsabilità penale da parte di chi contamina con ogm i prodotti biologici e tradizionali nazionali (DOP, IGP; ecc.) al 100% ogm free (DOP, IGP; ecc.) e le sementi di qualsiasi natura, per i detentori dei brevetti, commercianti e utilizzatori di ogm. Con pagamento delle spese per la bonifica e dei danni da inquinamenti e contaminazioni.

2. Ricorrere in corte di giustizia UE per illegittimità del nuovo Regolamento per l’agricoltura biologica, nel caso non si attivino i governi europei, con iniziative legislative nazionali, atte a garantire filiere agroalimentari 100% libere da OGM. In attesa si istituisce il Logo Nazionale Italiano sul Biologico, previsto dal nuovo Reg. UE.

3. Richiesta al Ministro per le Politiche Agricole Zaia di recepire, con Decreto Ministeriale ad hoc, la Direttiva Comunitaria 2001/18, indicendo la consultazione popolare sugli OGM, obbligatoria e preliminare ad ogni decisione in materia. Tale consultazione popolare non può essere effettuata via internet, in quanto non consente a tutti i cittadini la possibilità di esprimere la propria volontà. In tal modo viene ad essere ulteriormente giustificata la sospensione dell’entrata in vigore del nuovo Regolamento Comunitario sul biologico e il mantenimento della tolleranza zerogm, in attesa del Referendum popolare. Richiesta al Parlamento Ue e alla Commissione UE per l’attivazione del Referendum Europeo sugli OGM o di analoghe consultazioni popolari nazionali.

4. Contestualmente, depositare in Cassazione il Testo di un Referendum consultivo contro gli OGM con una proposta di legge d’iniziativa popolare sulla quale raccogliere le firme.

5. In base alle risultanze delle ricerche indipendenti sui rischi accertati per la salute degli OGM, ricorrere alla Corte Costituzionale per mancato rispetto del Diritto inviolabile alla Salute e all’Ambiente, non delegati a nessun trattato internazionale e ribaditi dalle sentenze della Corte di Giustizia UE al trattato europeo (sulla salute dei cittadini) in caso di soglie di presenze di OGM generalizzate di tutte le filiere alimentari, senza etichettature

6. Mantenimento della Tolleranza Zero OGM nelle sementi di qualsiasi natura prodotte, importate e commecializzate in Italia e modifica del Decreto MIPAAF sulle Modalità di controllo per la presenza/assenza di OGM nelle sementi (Alleg. “Procedura per l’esecuzione delle analisi”, definita dall’ENSE (GU n. 281 - Serie generale-pagg. 38-40), oggi in vigore, che chiarisca la lettura in senso qualitativo, in base al LOD (limite di rilevabilità) dei risultati delle analisi; e non approssimando alla prima cifra decimale, dal momento che la legge prevede l’assenza di OGM nelle sementi. Contestuale divieto di importazione di sementi da aree o nazioni che permettono le commistioni di coltivazioni di OGM, con tolleranza zero ed obbligo di test di presenza / assenza dalle zone d’origine sui lotti di semente in partenza.

7. Divieto di importazione di OGM per qualsiasi uso, consumo o destinazione sotto forma di semi vivi (mais, soia, colza, cotone, Biocarburanti, Agrofarmaceutici, ecc.) che potrebbero inquinare e/o contaminare l’ambiente italiano in maniera irreversibile.

8. Sospensione immediata delle deroghe per l’uso di sementi non biologiche in Agricoltura Biologica e della possibilità di utilizzare percentuali di alimenti convenzionali nella zootecnia biologica, facilmente sostituibili con quelli da aziende in conversione al biologico, in regime di controllo.

9. Sospensione delle importazioni di qualsiasi tipo di OGM o derivato in applicazione della Clausola di Salvaguardia Nazionale e del Principio di Sussidiarietà, sulla base delle recenti risultanze delle ricerche sui rischi e danni da OGM.

10 . Attivazione delle Ricerche Scientifiche appropriate ed indipendenti, necessarie a dimostrare o meno la dannosità e i rischi degli OGM per la salute e l’ambiente. In attesa dei risultati si applica una Moratoria di 10 anni su ogni importazione di qualsiasi OGM o derivato.

11. In osservanza della sentenza della Corte Costituzionale che ha legittimato le Regioni OGM Free, definire delle Norme Regionali/Nazionali di Coesistenza che prevedano il divieto di rilascio ambientale di qualsiasi ogm. E non norme di “Commistione di Coltivazioni” con OGM, basate sulle distanze di semina e sulle soglie di tolleranza di contaminazioni che diventerebbero irreversibili, precludendo la (co) esistenza delle filiere 100% libere da OGM.

12. Ricorso in Corte di Giustizia per l’abrogazione dei diritti di brevetto sulla vita, patrimonio comune di tutti gli esseri umani. Anche perchè gli OGM non sono stabili e i geni non sono invenzioni ma scoperte.

13 Divieto di somministrazione di alimenti contenenti OGM negli e appalti pubblici.

14. Esclusione da qualsiasi aiuto comunitario in caso di produzioni agricole o agroalimentari contaminate da OGM.

15. Definizione di una legge nazionale a protezione del germoplasma autoctono, con mappatura genetica e pagamento dei diritti pubblici in caso di usi privati commerciali.

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