La criminalità costa alle tavole degli italiani 7,5 miliardi di euro per effetto del racket, del pizzo e degli altri fenomeni malavitosi che gonfiano i prezzi dalla produzione al commercio.
di Liliana Maccario, coordinamento di Libera Asti. Nella relazione annuale della Commissione parlamentare d’inchiesta sul fenomeno della criminalità organizzata mafiosa, il Relatore On. Francesco Forgione (nel capitolo VII, dedicato alle “Colonizzazioni”), insieme a Milano e la Lombardia, la Liguria, l’Emilia Romagna fa il punto sulla presenza della ‘Ndrangheta in Piemonte con queste parole: “La presenza della 'Ndrangheta in Piemonte è preponderante rispetto alle altre organizzazioni mafiose. Secondo il coordinatore della D.D.A. di Torino “essa continua ad occupare la posizione di maggior rilevanza nel nostro distretto.” La ‘Ndrangheta risulta stabilmente insediata nel tessuto sociale e i rapporti tra le varie cosche sono regolati da rigidi criteri di suddivisione delle zone e dei settori di influenza.
di Raimondo Bultrini, su segnalazione di Samuele Giorno (Scuola Popolare di Pace dell’Asti Social Forum). Dopo i monaci buddisti birmani è la volta dei loro compagni di fede del Tibet. Per la prima volta, a distanza di dieci anni dalle repressioni cinesi dell'88 e '89, l'esercito in amaranto dei grandi monasteri di Lhasa è sceso in strada in occasione del 49esimo anniversario della fallita rivolta contro l'occupazione delle truppe di Pechino. Tra i 3 e i 400 religiosi, usciti da due dei più grandi complessi di studio e preghiera attorno alla capitale tibetana, hanno sfilato in corteo chiedendo il rilascio di un gruppo di religiosi e laici arrestati a ottobre con l'accusa di aver inneggiato alla consegna della medaglia d'oro del Congresso americano al Dalai Lama, e per chiedere il ritorno in Tibet del loro leader spirituale esule nella città di Dharamsala, in India.
di Silvana Bellone. Negli ultimi anni, la giornata astigiana di festa per la liberazione (e di ricordo per chi ha lottato contro il fascismo e il nazismo per raggiungerla), ha assunto connotati di “sfida”. Ai piedi della grande scalinata che porta in piazza del Palio, a pochi metri dall’abituale raduno del grande corteo antifascista, uno sparuto gruppo di persone ha iniziato a contrapporvi la commemorazione di alcuni fascisti, lì giustiziati il 26 Aprile 1945.
di Daniela Grassi. Se c’è qualcosa di cui tutti abbiamo timore è l’irrompere improvviso, nella nostra esistenza e in quella di coloro che amiamo, della violenza. Le testimonianze sofferte e coraggiose che hanno ascoltato sabato primo marzo coloro che erano presenti nel salone del Centro culturale san Secondo di Asti, all’incontro organizzato dall’Associazione culturale Reset - Amici di Beppe Grillo, parlavano proprio di questa devastante esperienza. Salvatore Borsellino poteva attendersi l’epilogo tragico della vita del fratello, il giudice Paolo Borsellino, assassinato con la scorta nella strage del 19 luglio 1992 …