A cura del Movimento Nonviolento.

Si celebra una vittoria referendaria. La Repubblica italiana nasce dalle urne.
Gli elettori bocciarono la monarchia che aveva consegnato la patria al fascismo, condannandola a venti anni di violenza e dittatura, e poi una sanguinosa guerra.
Una Repubblica, come vuole la Costituzione, fondata sul lavoro.
Ma allora, perché il 2 giugno nelle piazze d’Italia si fanno i picchetti militari, e a Roma sfila la parata delle Forze Armate?...

Lettera aperta al Presidente della Repubblica Italiana.

Siamo “Donne in cammino per la pace”, una rete di donne che in prima persona condividono l’urgenza di chiedere la fine delle guerre e dei massacri consumati sui corpi dei più fragili. Ciascuna sente di non poter rimanere indifferente e la necessità di esprimere la propria condanna ai vecchi e nuovi genocidi in atto nel mondo e, di piú, al massacro del popolo palestinese.
Da mesi, nei principali luoghi pubblici delle città dove ciascuna vive e può attivarsi in comunanza con altre, le “Donne in cammino per la pace”, senza loghi identitari, simboli o bandiere di appartenenza, promuovono il CESSATE IL FUOCO con un messaggio scritto sul corpo; immobili e in silenzio, vestite di nero, con uno straccio bianco legato al braccio...

Oggi lo fanno altri tre paesi europei, Spagna, Irlanda e Norvegia. L’Italia riconosca lo Stato di Palestina e sostenga la Corte Internazionale di Giustizia e la Corte Penale Internazionale.

“Bisogna assicurare il dominio incontrastato del diritto e l’infaticabile ricorso al negoziato, ai buoni uffici e all’arbitrato, come proposto dalla Carta delle Nazioni Unite, vera norma giuridica fondamentale” (Papa Francesco, Fratelli tutti).

“Bruciati vivi”. Negli ultimi giorni, decine di bambini e donne palestinesi sono stati uccisi così, dal fuoco delle tende in cui si erano rifugiati nel disperato tentativo di sfuggire ai bombardamenti più indiscriminati della storia. Mentre le immagini dell’orrore scorrono e si incollano in tempo reale negli occhi del mondo, oggi tre paesi europei, Spagna, Irlanda e Norvegia, riconoscono formalmente lo Stato di Palestina. Perché lo fanno? Perché non lo fa anche l’Italia?...

di Paolo Candelari.

Arena 24: riprende la serie degli incontri arena di pace che hanno caratterizzato lo sviluppo di un bello e forte movimento della pace a partire dagli anni’80; la prima venne convocata nel 1986.
Questa volta aveva una particolarità: ospitava Papa Francesco, l’unica autorità mondiale che in questi tempi bui parla di pace, si ostina a dire che la guerra è il male, sempre, distrugge senza costruire, uccide senza risolvere nessun conflitto. L’ha ripetuto sabato scorso, alla presenza di circa 12000 persone, che l’hanno accolto con entusiasmo...

Ad Asti, giovedì scorso 9 maggio, in occasione delle #GDAMS 2024, promosse da GCOMS - Global Campaign on Military Spending e Rete Italiana Pace e Disarmo, ha avuto luogo un partecipato presidio per la Pace e contro le spese militari. In piazza San Secondo si sono ritrovate più di cento persone per manifestare in modo colorato e assolutamente nonviolento la propria contrarietà alla politica della guerra e dell’aumento delle spese militari. Queste ultime nel 2023 hanno raggiunto la cifra record di 2.443 miliardi di dollari (+6,8% rispetto al 2022)...

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