di Piero Angelo Tartaglino.

Eccoci qua, dopo un anno e mezzo di ossessiva narrativa pandemico-farmaceutico-televisiva, si iniziano a intravvedere ipotesi deliranti come la famigerata depopolazione come panacea ai problemi mondiali.
Quando ero più piccolo, ricordo i discorsi da bar sul fatto che i popoli poveri si riproducevano troppo e inevitabilmente avrebbero intaccato il nostro stile di vita, basato su morale e lavoro...

di Francesco Gesualdi.

Presi dal campionato di calcio e da altri eventi di cronaca politica, non ci siamo accorti che la riforma fiscale, già annunciata da Draghi e poi inserita nel PNRR,  sta gradatamente entrando nell’iter procedurale che presto la porterà nella fase in cui non sarà più possibile condizionare le sue sorti. Infatti la formula verso la quale governo e parlamento si stanno orientando è quello della legge delega, di una riforma, cioè, definita dal governo per espresso mandato del parlamento che si limita a definire i principi generali a cui la riforma deve ispirarsi...

A cura di Daniela Grassi, Acli Piemonte.

La mattina del 6 luglio scorso, davanti a Palazzo Lascaris, dove la Giunta regionale porta avanti lo smantellamento della legge 9 del 2016 (nata a suo tempo con lo scopo di contenere il gioco d’azzardo e la conseguente patologia da dipendenza che ha causato nel tempo la rovina di molte persone e famiglie, soprattutto negli strati più fragili della popolazione), si è tenuto un nuovo presidio del cartello di associazioni che dallo scorso anno si impegnano per evitare che si torni ad un passato senza le regole di contenimento nel posizionamento delle slot e negli orari di apertura dei locali che le ospitano, locali che potrebbero nuovamente essere anche tabaccai e bar...

di Marco Aime, Docente di antropologia culturale presso l’università di Genova.

Peter Norman, chi era costui? Chi ricorda quest’uomo? Quasi nessuno, eppure dovremmo ricordarlo e non solo perché vinse la medaglia d’argento sui duecento metri alle Olimpiadi di Città del Messico, ma per ché lui, australiano e bianco, accettò di indossare il simbolo dell’Olympic Project for Human Rights, mentre Smith e Carlos alzavano il pugno guantato di nero, per protestare contro le discriminazioni razziali...

di Grazia Ietto Gillies, Professoressa Emerita di Economia Applicata.

Il piano di ripresa e resilienza non prevede gli investimenti che servirebbero di più per il benessere delle persone, come manutenzioni e adeguamenti delle strutture scolastiche e infrastrutture sociali di welfare e salute. Il confronto tra Gran Bretagna e Italia in epoca Covid.
Questi giorni si parla molto – e non solo in Italia – di investimenti in infrastrutture ma c’è silenzio sui loro addentellati ‘soffici’. Gran parte delle scuole in Italia e in altri paesi – compresa la Gran Bretagna dove io risiedo – hanno un bisogno quasi disperato di lavori per: (a) renderle sicure e agibili; e (b) adattarle per insegnamento e apprendimento delle tecnologie del XXI secolo. Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) dedica due paragrafi al rinnovo strutturale delle scuole. “Investimento 3.2: Scuola 4.0 – scuole innovative, nuove aule didattiche e laboratori” e “Investimento 3.3: Piano di messa in sicurezza e riqualificazione dell’edilizia scolastica.” Ma basta rifare tetti, scale, tubature, finestre, aggiungere laboratori e nuove aule didattiche? La pandemia ha messo a nudo altre pecche...

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