di Alessandro Mortarino.
ImageProvo a partire da una situazione “oggettiva” (perfettamente in linea con le leggi e in atto già da diversi anni) per tentare di allargare il ragionamento che da qualche mese AltritAsti sta ospitando riguardo alla gestione dei rifiuti ed all'opposizione popolare scatenatasi all'ipotesi di costruzione di un inceneritore attorno alla città di Asti.
Il dato “oggettivo” è che l'attuale Ato 3 per i rifiuti piemontesi (quello che corrisponde alla sola provincia di Cuneo) si appoggia, per la distruzione dei suoi residui finali (dopo attenta lavorazione e valorizzazione), al “forno” del cementificio Buzzi in quel di Robilante, val Vermenagna. La legge prevede che per un cementificio i limiti sulle emissioni siano sensibilmente superiori a quelli imposti ad un inceneritore di rifiuti.
Normalmente, il forno di un comune cementificio brucia materiali quali petcoke, polverino di carbone, farine animali, vernici esauste ecc. ecc.. Secondo l'Arpa locale, bruciando CDR (combustibile da rifiuti), le emissioni raggiungono livelli più contenuti. Lo stabilimento di Robilante occupa 300 lavoratori stabili ...

"Qualsiasi sostanza od oggetto di cui il detentore si disfi o abbia deciso o abbia l'obbligo di disfarsi".

E' questa la definizione di rifiuto che da' il testo della nuova direttiva quadro sui rifiuti approvata, nella versione finale, il 20 ottobre scorso dal Consiglio Europeo. La direttiva, che abroga la 2006/12/Ce sui rifiuti, la 91/689/Cee sui rifiuti pericolosi e la 75/439/Cee sull'eliminazione degli oli usati, contiene tutta una serie di misure sulla gestione dei rifiuti a tutela dell'ambiente e della salute umana.

di Marina Ferrari (Associazione Ecologisti Democratici Astigiani), con una nota finale di Roberto Cavallo (Presidente Cooperativa Erica).
ImageDopo aver letto il puntuale resoconto pubblicato da AltritAsti dopo il primo incontro/confronto pubblico (di Lunedì 20 Ottobre) tra Amministratori e Cittadini sul tema del possibile inceneritore di rifiuti ad Asti o nel Piemonte orientale, vorrei proporre alcune osservazioni in merito alle dichiarazioni dell’Assessore Regionale all'ambiente Nicola De Ruggiero …

di Irene Ciravegna, Presidente di Italia Nostra, sezione del braidese.
ImageQuesta settimana i media hanno daranno grande spazio al Salone del Gusto e a Terra Madre, rispettivamente  ormai alla ottava e alla terza edizione. Si parlerà molto su quotidiani e in tv di Slow Food e forse qualche volta si farà cenno anche alla nostra città, dove Slow food è nato più di vent’anni fa e dove oggi lavorano oltre 200 persone, impegnate nei numerosi progetti di un’associazione nota in tutto il mondo. Attirato dalla risonanza dell’evento, qualche giornalista o  qualche turista verrà probabilmente fino a Bra e qui avrà una prima sorpresa, quella  di vedere che in città non esiste un cartello, un segnale che la indichi come la città di Slow food  …

di Giancarlo Dapavo, circolo Gaia di Legambiente Asti.

Image La situazione dell'ecosistema urbano nella città di Asti è in netto peggioramento dall'autunno/inverno del 2006, come si può facilmente desumere analizzando i dati della classifica recentemente pubblicata dal quotidiano “Il Sole 24 Ore” e realizzata in collaborazione con Legambiente nazionale.

Dalle tabelle si evince la condizione di Asti: dalla posizione n° 43 in cui veniva collocata nell'indagine 2007, oggi la troviamo alla posizione n° 52 della classifica 2008, addirittura inferiore alla media nazionale ...

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