lettera firmata dal Presidente di Pro Natura Cuneo Domenico Sanino , dal Presidente di Legambiente circolo di Cuneo Bruno Piacenza e  dal Coordinatore del Forum Paesaggio sezione di Cuneo Ugo Sturlese.

Con la maxi-variante 23 al Piano Regolatore della città di Cuneo, circa un quinto del territorio comunale, che lo strumento urbanistico (approvato nel 2008) destinava, in incremento rispetto al precedente piano, all’edilizia abitativa e ad attività produttive, ritornano, almeno virtualmente, ad un più congruo utilizzo agricolo, con un taglio rispettivamente di 50mila mq di aree residenziali (corrispondenti peraltro solo a 1119 m2 di superficie utile lorda) e di 450mila mq di aree produttive (in particolare nella zona mercatale dei Ronchi e in quella dell’AGC a Madonna delle Grazie, peraltro mantenute come aree di riserva) ...


Recentemente si è tornati a parlare di ACNA di Cengio e inquinamento ambientale. Dopo la piena del Bormida, infatti, avvenuta il 24 novembre, alcuni cittadini hanno lamentato di aver sentito nell'aria una "puzza" di veleno provenire dall'area dello stabilimento, chiuso dal 1999. I cittadini di Saliceto e Cengio, paesi limitrofi al sito in bonifica, chiedono agli amministratori di informarsi con le autorità, in particolare con l'ARPA ...


a cura del Comitato cuneese del coordinamento nazionale per la Democrazia Costituzionale 

Il Comitato cuneese del Coordinamento nazionale per la Democrazia Costituzionale (CDC), riunito in Assemblea il 7-12-2016, esprime grande soddisfazione per l’esito della consultazione, anche e soprattutto nella nostra Provincia, dove i No hanno prevalso col 54,02% sul totale dei votanti. Tale esito non era affatto scontato, considerando le caratteristiche sociali e politiche del nostro territorio e la forza dell’apparato a sostegno del sì, che poteva contare su ben otto Parlamentari della provincia su nove e su risorse umane ed economiche non indifferenti ...


Liliana Gorini, presidente di Movisol.

L’esito del referendum avrà sorpreso i mercati, eternamente nel panico dalla Brexit, ma non sorprende certo noi di Movisol, che già nel giugno scorso avevamo previsto la fine della carriera politica di Renzi, richiamandoci al “finale” del Don Giovanni di Mozart (questo è il fin di chi fa mal). Come Don Giovanni, Renzi ha voluto sfidare la legge naturale, ha cercato di stracciare la Costituzione del 1948, con le sue importantissime tutele per il lavoro e per il risparmio, ed è stato giustamente punito dagli elettori. La sua riforma era stata scritta da JP Morgan, che ritiene le Costituzioni antifasciste (e non soltanto quella italiana) un impedimento alla politica di austerità ed al prelievo forzoso dell’oligarchia finanziaria, decisa a salvare una bolla speculativa che è ormai 20 volte il PIL mondiale anche a costo di rubare i risparmi di tutti i cittadini ...

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