di Domenico Massano, volontario carcerario.

In un recente comunicato congiunto delle organizzazioni Sindacali del comparto sicurezza della casa di reclusione A. S. di Asti si denuncia una situazione interna al carcere fuori controllo, ingestibile ed in mano alla criminalità organizzata. La situazione viene illustrata, in particolare, riportando il comportamento di un detenuto ristretto da diverso tempo nel reparto di isolamento che, non vedendo accolte alcune sue richieste (“pretese”), protesta sia con il rifiuto di entrare nella cella, sia con la battitura delle sbarre. Dopo aver criticato l’“assordante silenzio” dell’Amministrazione penitenziaria e della Direzione del carcere nella gestione di tale situazione, le sigle sindacali si sono, quindi, rivolte direttamente al Prefetto per risolvere tale situazione che ha anche ricevuto una sollecita attenzione da diversi politici, tanto da esser tradotta in interrogazione parlamentare.
Provando ad analizzare un po' questa vicenda, quantomeno particolare per come è riportata nel comunicato e dai mezzi di informazione, emergono alcuni interrogativi...

Si chiama Atelier Nardos ed è il laboratorio di sartoria liturgica nato nei locali di pertinenza del Santuario della Madonna del Portone. Un’idea che risale già a molti anni fa e che ha preso concretamente vita in occasione della visita di papa Francesco ad Asti nel 2022, quando la sarta del laboratorio, Marina Bergantin, realizzò il Piviale che il Santo Padre indossò in Cattedrale...

di Alessandro Mortarino.

Esaurito il periodo elettorale con la conferma a Sindaco di Stefano Reggio - al suo quinto mandato - e nove consiglieri eletti (la lista unica non presentava i consueti 10 candidati), a Bubbio si riaccende il dibattito attorno a un rilevante intervento ritenuto essenziale per la messa in sicurezza del fiume Bormida: un cittadino, Giovanni Carlo Ghione (anche geologo), chiede da anni di poter visionare il progetto, ma l'accesso agli atti gli viene negato...

"Nessuna lacrima, nessuna sepoltura, per il traditore Polinice”.

Nei giorni scorsi, si è svolta presso il Tribunale del  Lavoro di Asti la seconda udienza inerente la causa intentata dal maestro Giampiero Monaca nei confronti del Ministero dell'Istruzione, avente ad oggetto l'accertamento del "mobbing" datoriale ed il risarcimento dei danni che ne sono conseguiti, alla salute, alla dignità e alla professionalità. E' noto che all'esito di una lunga vicenda, il maestro Monaca è stato licenziato per aver rifiutato il suo definitivo trasferimento presso una scuola ove non avrebbe più potuto dar corso al suo "Bimbisvegli": un atto di disobbedienza civile che il maestro si è assunto la responsabilità di mettere in atto, per coerenza, per evitare che nella sua nuova destinazione i bambini si trovassero un maestro ormai prostrato, umiliato, isolato, e anche per rispetto nei confronti  delle comunità educanti della scuola di Serravalle d'Asti (privata di fatto dell’approccio Bimbisvegli)...

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