di Alessandro Mortarino.
Se c'era la speranza di vedere revisionato in extremis il progetto nell'area dell'ex mulino Valente per salvare - almeno - i sette platani lungo Tanaro, negli ultimi giorni la voce dell'amministrazione comunale ha spento ogni ipotesi alternativa, sbattendo la porta contro i volti di tanti cittadini di Asti. L'assessora all'Urbanistica Monica Amasio è stata perentoria durante il dibattito di sabato scorso in occasione della presentazione dell'ultimo numero di "Astigiani": «difficile modificare il progetto per salvare almeno i platani, perché l’amministrazione perderebbe credibilità verso gli investitori che vengono da fuori». Ma un incontro tra amministratori e tecnici comunali, progettisti, proprietari dell'area e alcuni esponenti delle associazioni astigiane aveva già depositato una sorta di pietra tombale...
Per essere molto concreti, vi proponiamo integralmente il resoconto della riunione in Comune (condiviso da tutti i presenti) in modo da consentirvi di avere chiaro il quadro della situazione. Al fondo vi proponiamo qualche nostro commento (necessario):
Il giorno martedì 17 settembre si è tenuto presso il Comune di Asti un incontro conoscitivo e di riflessione sul tema della trasformazione dell’area ex Mulino Valente di Corso Savona ad Asti con specifico riferimento al progetto di abbattimento platani presenti in loco a cui hanno partecipato l’Assessore e Vice Sindaco Stefania Morra, l’Assessore all’Urbanistica Monica Amasio, l’Assessore all’Ambiente Luigi Giacomini, il Progettista incaricato dalla proprietà Ruscalla, l’Arch. Matteo Placchi, il Dott. For. Marco Allasia (consulente), i funzionari del Comune di Asti, il Dott. Angelo Porta di Legambiente Piemonte e Marco Devecchi.
La riunione si è tenuta per disponibilità dell’assessore Morra su richiesta di Devecchi per un momento di riflessione/approfondimento sulla tematica del progetto di riqualificazione dell’area ex Mulino Valente con previsione dell’abbattimento dei platani esistenti.
L’assessore Morra ha illustrato l’insieme degli interventi di riqualificazione dell’area in oggetto, comprendenti anche un intervento compensativo, a fronte del previsto abbattimento degli alberi, riguardante la realizzazione di una siepe di contrasto/assorbimento degli inquinanti legati al traffico veicolare a beneficio del complesso scolastico Baussano di Asti sito in un’area fortemente trafficata della Città.
Le ragioni illustrate in riferimento all’abbattimento dei platani nel progetto complessivo di riqualificazione dell’area riguardano la loro presenza in un’area che – a differenza del passato in cui furono messi a dimora - attualmente risulta in contrasto con le esigenze viabilistiche, anche di sicurezza, con particolare riferimento alla vicina linea ferroviaria che impone regole stringenti, accanto a problematiche connesse all’ammaloramento del sedime stradale per la parte pedonale.
Il tecnico incaricato dalla proprietà, sottolineando la notevole complessità dell’intervento di riqualificazione dell’area ex Mulino, soggetta a molteplici vincoli urbanistici che non hanno consentito nel progetto la conservazione degli alberi esistenti, con l’intento di interpretare le istanze da più parti pervenute di salvaguardia di un capitale naturale di valore per la comunità astigiana, ha espresso la disponibilità da parte della proprietà Ruscalla di procedere nelle forme e modalità da convenirsi a nuovi piantamenti arborei in altre aree della Città di Asti.
L’Assessore Amasio ha fatto presente come l’iter procedurale sia ad uno stadio avanzato che non consente più modifiche, facendo presente come si debba partire dal caso specifico per elaborare con il massimo dei contributi della comunità astigiana un piano generale del verde di Asti per gli anni a venire da inserirsi nella revisione in atto del Piano regolatore in atto della Città di Asti.
Devecchi ha ringraziato l’Assessore Morra per la disponibilità concretamente manifestata all’organizzazione dell’incontro conoscitivo, facendo presente come i platani in oggetto rappresentino una componente di valore certamente da un punto di vista ambientale, ma anche di affezione e memoria storica per la comunità astigiana e il loro abbattimento rappresenti un motivo di grande pubblica afflizione. La proposta avanzata da Devecchi ha riguardato la convocazione dei Rappresentanti degli Ordini e dei collegi professionali e delle associazioni ambientaliste astigiane, come già accaduto in passato, che hanno affrontato con grande impegno e disponibilità numerose tematiche inerenti il verde cittadino, in fattiva collaborazione con il Comune di Asti. Tra le molte, la stesura e successiva revisione del Regolamento del verde della Città di Asti oramai in fase molto avanzata di elaborazione.
Angelo Porta ha espresso un suo personale parere come dall’esame iniziale delle planimetrie progettuali presentate durante l’incontro si sarebbero potuti salvaguardare i platani, poiché il confine della proprietà verrà arretrato di oltre un metro rispetto all’attuale, è prevista un’aiuola immediatamente a ridosso del nuovo confine di proprietà e a seguire la viabilità interna al nuovo punto vendita che sarà complanare a Corso Savona.
L’Assessore Giacomini ha ricordato come il tema trattato sarà anche oggetto di una risposta ad un’interpellanza che verrà trattata nel prossimo consiglio comunale.
Sul prosieguo dei ragionamenti verranno fornite a breve specifiche informazioni.
Qui termina il resoconto da cui si possono trarre parecchie conclusioni, tra l'ilare e l'incazzoso (termine poco elegante, lo so, che utilizzo nell'occasione solo perche la Treccani mi indica che significa "Che si incazza, cioè, perde la pazienza, facilmente; irascibile". Due opposti umori che non possono essere mascherati alla luce di questo quadro che evidenzia - soprattutto - un aspetto: il totale disinteresse nei confronti di legittime istanze civiche. Una decisione, dunque, politica. Giocata dietro problematiche tecniche definite irrisolvibili, ma che - a nostro parere - sarebbero ancora revisionabili con piccoli e indolori accorgimenti. Guidati da una volontà, che evidentemente latita.
Da parte comunale si afferma l'impossibilità di intervenire in parziale "ritocco" al progetto autorizzato: se ci fosse una volontà politica, si potrebbe ancora riflettere sulla possibilità di una variante leggera/minore in corso d'opera, considerando che la salvaguardia tardiva dei sette platani non inciderebbe sui parametri urbanistici o sulle volumetrie, non modificherebbe la destinazione d’uso, non cambierebbe la categoria edilizia, non altererebbe la sagoma dell’edificio. Quindi, se ci fosse l'accordo di proprietà e amministrazione, questo non comporterebbe una sospensione dei lavori nè nuovi procedimenti, non costituendo variante essenziale. Ovvio che se si parte dal presupposto "non si può", resta difficile trovare alternative.
La vicina linea ferroviaria impone regole stringenti sulle distanze: vero. Ma vale per tutti i sette platani? Al limite per quello più prossimo a corso Savona (diciamo due platani, giusto per essere magnanimi...), ma esistono metodi (delicati) per intervenire sulle chiome o sui rami più sporgenti con potature e capitozzature leggere.
Compensazioni: lo abbiamo già ripetuto in musica, se tolgo del verde in una zona ho tolto un pezzo di polmone e se il nostro polmone è lì, da un'altra parte respirerà qualcun altro. Sarebbe anche utile leggere qualche dato per capire come sono state calcolate le compensazioni. Esiste, infatti, un preciso indice (il Leaf Area Index, in acronimo LAI), un parametro biometrico usato per misurare la copertura forestale in mq di superficie fogliare su mq di suolo, ovvero come rapporto tra la superficie delle foglie stesse e la sua proiezione sul territorio. Questo indice è stato utilizzato? Sette platani ben formati equivalgono a una siepe nei pressi del complesso scolastico Baussano? (Dove, lo ricordiamo, è presente una centralina dell'ARPA che sentenzia puntualmente il grave inquinamento atmosferico della città: come mai le siepi non sono state piantate prima, qualche lustro fa?...).
Piano del Verde: è un piacere leggere l'interesse dell'assessora Amasio che auspica un piano generale del verde di Asti. Occorre però ricordare (anche a lei) che nel 2021 gli Ordini Professionali astigiani, le associazioni ambientaliste e i tecnici comunali avevano completato un lungo lavoro di elaborazione collettiva dell'ancora mancante Regolamento del Verde, affidandolo in conclusione alle decisioni dell'allora assessore competente (Stefania Morra). Che fine ha fatto? Eppure si tratta solo di un Regolamento, figuriamoci un intero Piano...
In conclusione ribadiamo l'invito, la richiesta, l'urlo a "mettere una pezza" su questo errore: i platani devono restare. L'amministrazione assuma una differente posizione, valuti, si confronti, trovi una soluzione. Possibile che Sindaco, Giunta e maggioranza tutta non si accorgano del malcontento esistente e crescente? Incredibile davvero...