Un folto novero di soggetti della “cittadinanza attiva” di Asti (associazioni, movimenti e singoli cittadini) promuove un presidio/conferenza stampa in piazza San Secondo (davanti l’ingresso del Comune): martedì 22 dicembre, dalle ore 16,00 (fino alle 18).
Tale iniziativa è orientata a promuovere l’interesse dei cittadini verso l’Appello/Programma della “Società della Cura”, recentemente lanciato sul territorio nazionale da una rete di centinaia di associazioni e migliaia di cittadini singoli, che potete leggere qui.

A cura del Coordinamento Asti-Est.

Non stupisce affatto che un numero così alto (550) di persone/famiglie, tra quelle che hanno sottoscritto un contratto di locazione nel libero mercato, abbia risposto al bando regionale per un contributo all’affitto. La pandemia non ha fatto altro che evidenziare e accrescere disuguaglianze già esistenti; già all’opera si dovrebbe dire, osservandone gli effetti sulla nuda vita. Ma se a questo numero aggiungiamo quello non ancora noto, ma presumibilmente della stessa grandezza, di persone/famiglie già coinvolte in procedure di sfratto (al momento bloccate fino al 31 dicembre), allora la cosiddetta “emergenza abitativa” inizia a mostrarci i suoi inquietanti sviluppi...

Il 21 novembre scorso in tutta Italia ha preso formalmente avvio la campagna nazionale «Per una Società della Cura. Fuori dall'economia del profitto», un percorso proposto da centinaia di associazioni, Reti sociali, Movimenti e da migliaia di persone per disegnare i contorni di un nuovo modello di società basato sull'attenzione, i Beni Comuni, l'uguaglianza, un'economia «sana».
Anche gli astigiani sono stati presenti all'appello, attraverso un'assemblea (ovviamente on line) in cui decine di persone hanno voluto ragionare i contenuti di questa proposta «politica» (ma non «partitica») che ha un obiettivo altissimo: cambiare il mondo, trasformare la vita e le regole di una società basata sulla competitività e le diseguaglianze...

di Alessandro Mortarino.

Da mesi la cittadinanza astigiana attende di conoscere che cosa è cambiato (o cosa cambierà) nell'assetto e nelle strategie della sua ex municipalizzata dopo l'importante modifica del suo azionariato, che ha visto l'uscita del Gruppo Gavio e la crescita del Gruppo Iren. Nulla, però, trapela da piazza San Secondo e il segnale non può tranquillizzarci perchè se è vero che il socio di maggioranza in ASP è il Comune di Asti, i cittadini dovrebbero essere ben informati dalla loro amministrazione su quanto - certamente - si sta discutendo nelle stanze che contano. Trasparenza che dovrebbe essere massima anche, e soprattutto, in questo momento in cui alcuni fatti denotano ombre fitte e domande in attesa di risposte, che toccano il cuore della democrazia...

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