Il futuro si costruisce con la partecipazione

La Rete Asti Cambia ha avuto modo di leggere le affermazioni che l'assessore Berzano ha rilasciato ad alcuni mezzi di informazione locali riguardo al tema del futuro della mobilità in bicicletta nella nostra città. Ci permettiamo esprimere alcune considerazioni a riguardo, visto il tono piuttosto accusatorio dell'assessore nei nostri confronti...

Asti Cambia ha più volte espresso all'amministrazione la consapevolezza di rappresentare la voce di parte della cittadinanza, respingendo ogni colore o valutazione politica, e che nessuna proposta da noi avanzata ha mai avuto la pretesa di essere considerata un diktat; al contrario il significato del nostro lavoro volontario e della nostra disponibilità a collaborare è sempre stato rivolto al bene della città tutta, in una visione di Asti rivolta ad un futuro di salute e amore verso la nostra città.

Con questa attitudine abbiamo invitato l'amministrazione a creare un Tavolo partecipato della mobilità sostenibile, allargato a tutte le organizzazioni, comprese quelle economiche, e ai cittadini su un tema così importante e vasto da necessitare, appunto, il contributo di tutti. Un Tavolo, ribadiamo, dedicato a tutti gli aspetti connessi alla sostenibilità nell'ambito della mobilità, all'interno del quale dimora anche, ma non solo, quella ciclabile e orientato verso un obiettivo ben preminente e urgente: contrastare il gravissimo pericolo sanitario attuale derivante dai livelli emergenziali dell'inquinamento atmosferico e dal cogente rischio climatico. Tale visione, a nostro parere, deve essere tracciata partendo dai bisogni reali della città e non solo e semplicemente dalla disponibilità di fondi e di linea definiti da Enti superiori e, per altro, mai illustrati ai componenti del Tavolo.

Sarebbe importante, dunque, che il Comune spiegasse il motivo per cui il progetto delle piste ciclabili approvato dalla Giunta non sia mai stato neppure inviato per conoscenza ai componenti del Tavolo Partecipato. Di conseguenza chiarire al proprio interno il significato di un consesso civico di questo genere, promosso da esso stesso: se deve essere una iniziativa "di facciata" (come apparirebbe oggi in tutta evidenza) oppure un reale momento di confronto. Che, ovviamente, non vuole sostituirsi ai ruoli delle Istituzioni ma concorrere a definire una visione allargata e condivisa da offrire alle decisioni dell'amministrazione.
Viceversa, ancora una volta l'amministrazione ha scelto di procedere senza coinvolgere gli attori convenuti attorno a un Tavolo civico e ciò ci pare davvero antitetico all'obiettivo dichiarato in partenza.

Vogliamo riprendere uno stralcio dell'intervento di Asti Cambia tratto dal verbale del primo incontro del Tavolo Partecipato redatto dall'ufficio comunale preposto, che rende l'idea dell'approccio pubblico e trasparente della Rete verso l'amministrazione e il resto dei partecipanti:

"L'apertura del Tavolo rappresenta un esercizio democratico importantissimo perchè frutto della richiesta dei cittadini stessi di creazione di uno spazio di dialogo utile alla realizzazione di una nuova concezione di città, in particolare per quanto riguarda il settore della mobilità. L'amministrazione ha così accettato l'impegno di ascoltare e lavorare insieme ai cittadini. Il Tavolo della Mobilità Sostenibile deve consentire la più ampia partecipazione possibile delle diverse rappresentanze cittadine per poter parlare di mobilità sostenibile a 360 gradi. E' importante sottolineare che le proposte avanzate seguano l'iter burocratico previsto, permettendo così a Giunta e Consiglio Comunale di prenderne visione ed eventualmente approvarle, con le opportune modifiche."

Suona strano quindi il riferimento dell'assessore al fatto che il Tavolo partecipato non possa sostituirsi al Consiglio comunale e alle commissioni consiliari, che non è certo nello spirito della nostra partecipazione. Tra l'altro non ci risulta che lo studio di fattibilità approvato sia stato preventivamente presentato in Consiglio.

In ultimo, l'iniziativa da parte dell'assessore Berzano appresa sui giornali di sciogliere il Tavolo partecipato sembra uno sgarbo rivolto alla Rete Asti Cambia. Speriamo che siano stati consultati a riguardo anche gli altri attori che hanno partecipato attivamente alle riunioni del Tavolo e che si vedranno danneggiati da una decisione presa esclusivamente sull'onda dell'emotività.

Riprendendo ancora le dichiarazioni dell'assessore Berzano, riteniamo inoltre errata anche l'affermazione sul carattere "denigratorio" da noi espresso nel merito del progetto: da sensibili cittadini abbiamo semplicemente segnalato tutte le incongruenze riscontrate nella lettura di uno Studio che non affonda le radici nella risoluzione dei problemi della città e non coglie le tante proposte da noi formulate negli ultimi due anni e nei sei mesi di attività del Tavolo Partecipato.

Non possiamo accettare di essere etichettati come "denigratori" che, secondo il vocabolario, significa "Diretto a danneggiare con critiche infondate e malevole": un termine che ci pare particolarmente inappropriato e sinceramente da restituire al mittente. L'amministrazione ci dimostri che le nostre critiche sono realmente infondate, che i nostri puntuali e oggettivi rilievi tecnici sullo studio di fattibilità hanno carattere di malevolenza. Nelle parole dell'assessore Berzano si evidenzia una totale assenza di contenuti rivolti a rispondere alle numerose lacune e criticità da noi evidenziate, ed è proprio su questi punti che invitiamo tutta l'amministrazione a dare risposte concrete e puntuali, ricordando che già nella seconda riunione del Tavolo in gennaio avevamo provveduto a presentare nel dettaglio le nostre proposte tecniche e pedagogiche, corredandole con cifre e costi che oggi ci vengono genericamente contestati e che evidentemente mai sono stati neppure letti e vagliati.

Per parte nostra, lo ribadiamo, continua ad esserci il massimo impegno a costruire un percorso a vantaggio della città e una promessa possiamo farla, basata sull'esistenza stessa della nostra Rete: continueremo a vigilare e proporre.

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