La prestigiosa rivista Science ha pubblicato un articolo che sta facendo il giro del mondo e che riguarda una abbordabile soluzione per contribuire a contrastare l'emergenza climatica: piantare mille miliardi di alberi su una superficie di 8 o 9 milioni di chilometri quadrati, attendere un po’ più di cinque anni e così sottrarre all’atmosfera 750 miliardi di tonnellate di anidride carbonica, più o meno quanto l’umanità vi ha conferito negli ultimi 25 anni e i due terzi di quanta vi ha immesso dalla rivoluzione industriale ai nostri giorni...

I lettori di Altritasti ben conoscono Franco Correggia, attento naturalista di Mondonio, che da molti anni sta cercando di fare, insieme all’associazione Terra, Boschi, Gente e Memorie di Castelnuovo Don Bosco, quanto è umanamente possibile per sottrarre al saccheggio e tutelare in modo duraturo la rete di ambienti e biotopi in cui, con riferimento alla parte nord-occidentale del territorio astigiano, si addensano tuttora contenuti significativi di biodiversità, complessità ecosistemica e biogenetica e bellezza vivente. Un tentativo che, a fronte di una mole non indifferente di impegno e fatica, si è concretizzato nella realizzazione di un sistema integrato e modulare di microaree soggette a protezione integrale, costituito ad oggi da un mosaico di 15 microambienti (lembi di formazioni forestali naturaliformi, ambienti umidi lentici e lotici di fondovalle, erbosi aridi di sommità a elevata naturalità) che si estende complessivamente su una superficie di 40 ettari (e che per ora rappresenta l’unica quota di territorio nord-astigiano oggetto di concreta tutela per ragioni naturalistiche)...

di Maurizio Bongioanni*.

Per capire quale sia lo stato di salute del Pianeta è sufficiente analizzare le piante che lo popolano. In particolare i vigneti ci dicono che le temperature in aumento stanno minacciando l’esistenza di uno dei prodotti umani più pregiati: il vino. Vendemmie anticipate, migrazione dei vitigni a quote più alte o verso nord sono alcuni dei segnali che preoccupano non solo gli esperti del settore e chi ci lavora, ma anche i climatologi.

di Maurizio Bongioanni.

Non è un caso, forse, che durante i "giorni della merla" più caldi della storia (media di 17°), la Regione Piemonte dichiari l'emergenza climatica e allo stesso tempo smorzi l'emergenza stessa? Incredibile, direte voi. Eppure è il pasticcio "green" a cui la nostra attuale giunta ci ha sottoposto...

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