di Mauro Gallegati.

Parlare di sostenibilità significa essere consapevoli che produrre nel rispetto della natura è condizione certo necessaria, ma non sufficiente: occorre anche contrastare il dogma della crescita infinita del PIL e affrontare i problemi della crisi del sistema economico capitalistico.
Il concetto di sostenibilità è oggi di gran moda. Il Rapporto Brundtland del 1987 definisce come “sviluppo sostenibile” quello che soddisfa i bisogni della generazione presente senza compromettere la possibilità di quelli delle generazioni future. Ma questo non è possibile per via dei principi della fisica e della termodinamica: non c’è modo per lasciare in eredità alle prossime generazioni la Terra così come noi l’abbiamo trovata poiché è impossibile realizzare un processo che sia efficiente al 100%, ovvero che non inquini...

di Flavio Natale.

Il think thank americano analizza gli impatti socio-economici del surriscaldamento globale. Sovraffollamento, ondate di calore, perdita di ore lavorative, svalutazione del capitale tra i possibili effetti.
Dopo oltre 10mila anni di relativa stabilità (l'intero arco della civiltà umana) il clima della Terra sta cambiando”. Il McKinsey Global institute, think thank americano che amplia e approfondisce la discussione sulle tematiche di politica economica globale, ha pubblicato a gennaio il rapporto “Climate risk and response. Physical hazards and socioeconomic impacts”. Il documento si pone l’obiettivo di comprendere la natura dei rischi fisici che il clima potrà causare nei prossimi decenni, connettendo previsioni climatiche con proiezioni economiche, e valutandone il potenziale impatto su 105 Paesi. Il rapporto prende in considerazione, tra i possibili scenari da studiare, quello a concentrazione di CO2 più alte: Rcp 8,5 (Representative concentration pathway), “perché lo scenario ad alte emissioni ci consente di valutare il rischio fisico in assenza di ulteriore decarbonizzazione”...

A cura del Coordinamento dei Comitati piemontesi del Forum Salviamo il Paesaggio.

Da qualche tempo la parola “semplificazione” è prepotentemente diventata uno dei termini più utilizzati dal mondo politico e amministrativo, non sempre a proposito. Eppure si tratta di un termine molto chiaro secondo il nostro vocabolario, che indica due significati: riduzione della complessità/eliminazione di difficoltà e chiarimento di un concetto/di un’idea.
Rendere più facile e più chiaro è il condivisibile intento di un’Istituzione che voglia far diventare più a “misura d’uomo” la burocrazia. Ma questo non significa creare scorciatoie o, addirittura, cambiare la strada, il percorso, la visione...

La prestigiosa rivista Science ha pubblicato un articolo che sta facendo il giro del mondo e che riguarda una abbordabile soluzione per contribuire a contrastare l'emergenza climatica: piantare mille miliardi di alberi su una superficie di 8 o 9 milioni di chilometri quadrati, attendere un po’ più di cinque anni e così sottrarre all’atmosfera 750 miliardi di tonnellate di anidride carbonica, più o meno quanto l’umanità vi ha conferito negli ultimi 25 anni e i due terzi di quanta vi ha immesso dalla rivoluzione industriale ai nostri giorni...

I lettori di Altritasti ben conoscono Franco Correggia, attento naturalista di Mondonio, che da molti anni sta cercando di fare, insieme all’associazione Terra, Boschi, Gente e Memorie di Castelnuovo Don Bosco, quanto è umanamente possibile per sottrarre al saccheggio e tutelare in modo duraturo la rete di ambienti e biotopi in cui, con riferimento alla parte nord-occidentale del territorio astigiano, si addensano tuttora contenuti significativi di biodiversità, complessità ecosistemica e biogenetica e bellezza vivente. Un tentativo che, a fronte di una mole non indifferente di impegno e fatica, si è concretizzato nella realizzazione di un sistema integrato e modulare di microaree soggette a protezione integrale, costituito ad oggi da un mosaico di 15 microambienti (lembi di formazioni forestali naturaliformi, ambienti umidi lentici e lotici di fondovalle, erbosi aridi di sommità a elevata naturalità) che si estende complessivamente su una superficie di 40 ettari (e che per ora rappresenta l’unica quota di territorio nord-astigiano oggetto di concreta tutela per ragioni naturalistiche)...

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