di Alberto Zoratti, Fair.
Si è chiusa a Cancun la Conferenza delle Parti delle Nazioni Unite sul clima. In un’atmosfera di aspettativa generale passa un testo di estrema mediazione, grazie al ruolo di facilitazione avuto dalla presidenza messicana che permette di far ripartire un percorso multilaterale messo in crisi dalle forzature di Copenhagen. Si punta la prua verso Durban con un consenso quasi unanime, mentre la Bolivia ritira il sostegno all’approvazione ai due documenti. La mancanza del secondo periodo di impegni per i Paesi industrializzati post 2012, la mancanza di certezze sui tagli delle emissioni per i Paesi avanzati, l’assenza di chiarezza sulle fonti di finanziamento del Green Fund e sulla presenza della Banca Mondiale come gestore dei finanziamenti, il non riconoscimento dei diritti dei popoli indigeni, queste le motivazioni.
Leggi tutto: A Cancun vince la realpolitik. Il clima resta in pericolo