di Alessandro Mortarino.
La nostra cocciuta testardaggine ha raggiunto un primo (speriamo non ultimo …) risultato: i vertici dell’Associazione Alpini di Asti ha, finalmente, accettato un incontro con alcuni di noi per ragionare sul contestato progetto di costruzione di un edificio-sede associativa all’interno del Parco Rio Crosio. Nell’incontro, gli Alpini si sono detti disposti a recedere dal progetto se l’amministrazione comunale vorrà mettere a loro disposizione uno dei tanti locali già edificati in città e attualmente non utilizzati …
Era da mesi che tentavamo un confronto con l’Associazione Alpini, alla ricerca di una forma di dialogo civile che ci consentisse di mettere in risalto gli aspetti di questa vicenda e provare a delineare una strada alternativa. A nulla erano valse le richieste di incontro, qualche “burrascoso” colloquio telefonico, una colorata festa e neppure i richiami pubblicati dalla stampa locale; troppa la preoccupazione che le nostre richieste fossero una sorta di “accusa” pretestuosa al comportamento di una Associazione che pareva essere dipinta alla stregua di seguaci di Attila, gli “Alpini egoisti” pronti a distruggere un pezzo di verde pubblico-bene comune per il solo proprio interesse.
Alla fine, siamo riusciti ad avvicinarci e ragionando come fanno le persone intelligenti (cioè raccontandosi reciprocamente le proprie “verità”), abbiamo scoperto – ma in realtà ne eravamo assolutamente certi - che sulla questione specifica i nostri punti di vista erano assolutamente coincidenti e che tutta la vicenda era viziata da un deficit: il disinteresse degli Enti locali a trovare una sede idonea agli Alpini tra le tante strutture pubbliche già esistenti in Asti e tristemente lasciate vuote, trovando più logico che la sede potesse essere ospitata da un lembo di parco pubblico (Rio Crosio, sulla parte alta alla destra dell’ingresso di corso XXV Aprile).
Insomma, ci siamo capiti …
E siamo giunti ad una sorta di accordo che ha, necessariamente, una scadenza: dato che il progetto della nuova sede nel parco Rio Crosio è già autorizzato, approvato, dotato di tutte le licenze e concessioni possibili, dato che addirittura gli oneri di urbanizzazione sono stati versati nelle casse comunale (circa 47 mila euro, dichiarano gli Alpini) il cantiere potrebbe partire anche oggi stesso. Un cantiere che prevede un locale uso ritrovo polifunzionale di mq. 150 atto ad ospitare un numero massimo di 70 persone, posizionato a livello del piano cortile; tre uffici ad uso segreteria e presidenza con annessi servizi igienici; un locale di mq. 30 destinato per lo svolgimento di attività di gruppo a supporto del volontariato. E la piantumazione (secondo quanto previsto dal protocollo di Kyoto) di 3 alberi ogni albero eventualmente abbattuto …
Gli Alpini hanno deciso di offrirci una ultima chance: attenderanno ancora fino a Febbraio/Marzo, al termine cioè dell’inverno. Abbiamo dunque tre mesi (più o meno) per convincere l’amministrazione comunale a ragionare concretamente l’ipotesi di trovare una soluzione che risparmi l’area verde cittadina e riutilizzi un edificio pubblico abbandonato.
Occorre una precisa volontà politica, una risposta diversa dal solito “questo immobile è in corso di alienazione”; cioè presuppone che l’amministrazione intenda salvaguardare le proprietà pubbliche e non corra esclusivamente dietro alle sue esigenze di “far cassa, ora e subito” …
Non sarà facile e, ricordiamocelo, gli Alpini hanno tutte le “carte” in regola. Ma nonostante ciò, sono disponibili a gettare il (già pagato) progetto e tornare all’idea originaria di recuperare un edificio dismesso: strada già percorsa – senza successo – negli ultimi quattro anni, dunque con due differenti amministrazioni al governo della città. La proposta di nuova edificazione nel parco Rio Crosio fu promossa dall’ex assessore (e, prima ancora, Sindaco) Alberto Bianchino.
Ora incontreremo il Sindaco Galvagno e cercheremo una soluzione possibile.
Alpini, cittadini, ambientalisti: tutti assieme.
Alla ricerca di un nuovo senso all’idea di “bene comune”.
Questo l’elenco “grezzo” delle possibili opportunità che ragioneremo primariamente assieme al Sindaco:
Strutture libere per eventuale proposta di insediamento Associazione Alpini:
Edifici Comunali:
- Ex Vigili Urbani piazza Leonardo Da Vinci
- Ex scuola di frazione Revignano, attualmente in vendita
- Parte locale in via Arò sotto palazzina Belvedere
- Ex caserma Mutti a San Rocco (fianco tribunale)
- Palazzina Uffici ex Caserma Colli di Felizzano
- Locali ex Croce Verde (mercato coperto piazza Libertà)
- Fabbricato da recuperare nel parcheggio della caserma, confinante con via Arò (muro cieco) e con Guardia di Finanza
Locali di proprietà di altri Enti:
- Ex maternità di via Duca d’Aosta (ASL)
- Ex Ospedale di Viale alla Vittoria (ASL)
- Ferrotel di via Capuana (Ferrovie)
- Palazzina ex Enel di corso G. Ferraris (ENEL)
Locali Privati:
- Locale Ex “Di x Di” via P. Chiesa vicino Circolo Wayassauto
- Locale Ex Toys Service piazza Leonardo Da Vinci
- Locale Ex UPIM corso Alfieri
- Locale ex Ministero dell’Agricoltura – Repressione frodi corso Alessandria 6
- Ex Clinica San Giuseppe
- Ex Clinica San Secondo
- Locali ex Palestra Athletic di via A. Ippodromo
- Casa di proprietà Vastapane ex fabbrica di statue in Corso Don Minzoni fronte viale Don Bianco