di Giorgio Caracciolo. Lettera aperta del Comitato TSO al Sindaco di Asti e alla Presidente della Provincia.
La scorsa settimana gli astigiani hanno letto che una nutrita rappresentanza delle Amministrazioni locali ha incontrato l’Assessore Regionale alla Viabilità Bonino per affrontare il tema della Tangenziale Sud Ovest di Asti ed ottenere un nuovo impulso al suo iter progettuale.
Peccato che, ancora una volta, l’abbiano saputo a “cose fatte” e peccato che, tra quegli astigiani, ci siano Consiglieri Comunali e Provinciali di minoranza, organismi istituzionali, associazioni ambientaliste, Ordini professionali, Comitati spontanei e tutti coloro che seguono l’argomento ...
Ciò, si badi bene, senza neanche sapere di quale progetto effettivamente si sia discusso nell’occasione, se si tiene conto che l’Assessore Imerito ha più volte manifestato l’intenzione del Comune di apportare modifiche al preliminare, se si tiene conto che il Sindaco ha più volte garantito che sarebbero state prese in considerazione le esigenze dei proprietari danneggiati dal tracciato e che la Presidente Armosino ha riconosciuto che è necessario applicare tutti gli accorgimenti per mitigare l’impatto ambientale. Ed infine, se si tiene conto che le Amministrazioni astigiane precedenti avevano deliberato un’opera ad una carreggiata e due corsie e che l’Assessore uscente Borioli aveva interrotto l’iter di valutazione del Progetto preliminare perché, fra l’altro, non corrispondeva a tali requisiti … un bel rebus, insomma.
Ma il punto è, piuttosto, un altro.
Quanto avvenuto è indice di un modo di governare piuttosto “personalizzato”, a modesto avviso di chi scrive. Si è trattato infatti di un incontro non chiesto e non deliberato dai rispettivi Consigli che, invece, circa un anno prima, avevano deliberato l’istituzione dell’Osservatorio sulla T.S.O., allo scopo, si legge nelle delibere, di “esaminare, discutere e approfondire l’iter progettuale”.
Se è vero che all’incontro in Regione gli amministratori locali sono andati a dare impulso all’iter dell’infrastruttura, ricavando il consenso dell’Assessore competente, non è chiaro se il loro modo di interpretare il mandato a governare la cosa pubblica sia nell’ottica della partecipazione, della concertazione e del dialogo, o della mera scelta politica, delle esigenze di bilancio e degli interessi particolari. Democrazia non è considerare legittimo ogni provvedimento e ogni piano che si ha in mente, solo perché si è stati eletti: così interpretata, è solo una parola di cui ci si riempie la bocca, ma priva di reale significato e valore. La democrazia è un’altra cosa.
E che dire della ventilata esigenza di realizzare l’opera subito, per anticipare i lavori di completamento dell’Asti-Cuneo? Perché invece non si dice agli astigiani la verità, e cioè che se si realizzerà la TSO, forse l’Asti-Cuneo terminerà ad Asti Ovest e non Asti Est e quindi che sarà un’autostrada e non una strada per tutti ?
Perché non si dice che alla città non servirà, che sarà pericolosa, che ci esporrà a sanzioni della Comunità Europea per le molteplici violazioni di normative Comunitarie, che sarà a pagamento e che la sua realizzazione darebbe lavoro solo ai soliti “grandi” nomi ed infine, che darà il colpo di grazia ai già penalizzati esercizi commerciali cittadini ?
Anche l’informazione è democrazia, non dimentichiamolo.
Agli Amministratori pertanto chiediamo: che ne è stato delle centinaia di pagine di osservazioni che sono state inviate agli organi incaricati di esaminare il progetto ?
Che ne è dell’Osservatorio sulla Tangenziale ?