Imagedi Alessandro Mortarino.

Mentre i comitati locali aderenti al Forum Italiano dei Movimenti per l'acqua si preparano ad avviare la campagna nazionale per la richiesta di applicazione del secondo vittorioso quesito referendario (eliminazione della remunerazione del capitale investito per i gestori degli acquedotti), ad Asti emerge una situazione a dir poco paradossale: bilanci già in sofferenza a causa di consumi in calo, oneri finanziari in aumento, rifiuto degli istituti di credito a garantire nuove risorse per gli investimenti in previsione. Insomma: le banche non si sentono garantite dalle bollette dei cittadini/utenti e dagli "azionisti" degli acquedotti a capitale pubblico, ovvero i Comuni ! Cosa significa ? ....

Imagedi Padre Alex Zanotelli.

E’  un momento questo di gioia e di festa per Napoli perché è diventata la capitale italiana dell’acqua pubblica, la “Parigi d’Italia”. Infatti oggi, 26 ottobre  2011, il Consiglio Comunale di Napoli, in seduta pubblica e solenne al Maschio Angioino, vota la ripubblicizzazione del servizio idrico, che sarà gestito da un Ente di Diritto Pubblico,”Acqua Bene Comune Napoli “ in sostituzione dell’Arin Spa. Napoli diventa così la prima grande città italiana che decide di "obbedire" al Referendum sull’acqua (12-13 giugno 2011), ripubblicizzando la propria acqua e ripudiando la formula della Spa. E’ una grande lezione che questa città così  bistrattata dona a tutto il paese ..

ImageAnche ad Asti il Comitato referendario invita l'Ato e i gestori dei nostri acquedotti a prendere in esame l'esito popolare dei recenti due referendum sull'acqua e i servizi pubblici e occuparsi di come considerare quell'ormai famoso 7 % di "remunerazione del capitale investito" che dovrebbe essere stornato dalle nostre bollette (oppure destinato a qualche fondo di solidarietà ?) ...

ImageUna "lettera aperta" al Presidente della Repubblica e a tutte le forze politiche da parte del Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua.

Il 12 e 13 giugno il voto referendario di ben 28 milioni di cittadine e cittadini italiani di ogni espressione politica ha chiaramente indicato la voglia di partecipazione attiva alle decisioni importanti per il Paese: servizi pubblici locali, beni comuni, energia, giustizia. Chiara è stata la risposta dei cittadini: NO alla privatizzazione dei servizi pubblici locali d’interesse generale, a partire dalla gestione dell’acqua ma non solo, NO ai profitti del mercato sui beni comuni essenziali ...

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