"Forse i grandi antropologi sono i grandi poeti della modernità, fondatori prima ancora che scopritori di città morte e civiltà svanite, ma fondatori in quanto scopritori e scopritori in quanto fondatori di un valore perenne che si rifrange, trasformandosi ma non perdendosi, nel fluire del tempo. Dopo aver letto queste pagine, quei paesaggi abbandonati e il senso stesso del paesaggio abbandonato non si dimenticano più" ...
Leggi tutto: Quel che resta. L'Italia dei paesi, tra abbandoni e ritorni