Qualche anno fa, durante un intervento in uno dei tanti convegni dedicati alla tutela del paesaggio e al consumo di suolo, mi scappò una frase ardita per rendere chiara la mia granitica certezza che l'ideologia, da sola, non è sufficiente per cambiare gli orientamenti della pianificazione urbanistica. Dissi che l'ideologia resta un gran bello strumento umano, ma necessita di dati, numeri, riferimenti "tattili" certificati per mettere a nudo la realtà e sospingere a scelte e cambiamenti. E il miglior dato, continuai, è conoscere la quantità numerica di edifici costruiti in ciascun Comune e, di questi, conoscere anche l'ammontare di quelli sfitti, vuoti, inutilizzati. Basilare.
Ma non mi fermai qui (le sinapsi sono sempre meno rapide della lingua, almeno nel mio caso) e aggiunsi che senza dati restiamo in balia della soggettività più pura, ma se a me piacciono i calzini verdi e mia moglie preferisce quelli gialli, mai e poi mai ci metteremo d'accordo nel decidere come vestire nostra figlia per la sua cresima...