ImageContinua la carrellata di documenti contrari al progetto TSO, presentati alla Regione Piemonte ed ai Ministeri competenti.

E’ la volta della principale organizzazione agricola che, oltre a sottolineare la gravità di cedere ulteriore terreno fertile, indica una serie di aspetti specifici di devastazione del territorio e di diverse aziende agricole (e, a parte, allega anche una specifica relazione geologica) …

ImageProseguiamo nella presentazione delle “Osservazioni” che numerosi soggetti hanno consegnato alla Regione Piemonte ed ai Ministeri competenti per segnalare le motivazioni per cui il progetto di nuova tangenziale attorno ad Asti è da ritenersi inutile e dannoso. Questa volta è il turno del Comitato TSO, attraverso una sintesi del corposo e circostanziato documento redatto.

ImageIl Sindaco di Asti Giorgio Galvagno continua a ritenere strategica la costruzione della tangenziale Sud/Ovest di Asti (“ve ne renderete conto fra vent’anni e mi darete ragione” …) eppure, apparentemente a sorpresa, una lunga messe di “Osservazioni” sono state trasmesse a Regione Piemonte ed ai Ministeri competenti: oltre alle previste organizzazioni ambientaliste (Comitato Tso, Movimento Stop al Consumo di Territorio, WWF, Legambiente, Pro Natura, Osservatorio del Paesaggio del Monferrato e dell’Astigiano, Consulta provinciale ambientalista), ecco Ordine degli Architetti, Coldiretti, Cia, circoscrizioni Asti Sud ed Asti Ovest, professionisti e tecnici, semplici cittadini …

ImageIn via Cavalla, ad Asti, Sabato 3 Ottobre riecheggiava nelle orecchie dei tanti presenti sul prato ancora resistente del quartiere (nonostante la spada di Damocle prevista dalla "Variante 19") quel passaggio del "Ragazzo della via Gluck" di Adriano Celentano, in cui il protagonista della canzone dice "là dove c'era il verde, ora c'è una città". Ma il prato di via Cavalla c'è ancora. E il fatto che un quartiere intero si sia stretto attorno alla "sua" isola verde, ci fa ben sperare che - nonostante la città, appunto ... - il prato ci sarà. Ancora ...

di Vanda Bonardo, Presidente Legambiente Piemonte.
ImageA Messina, come in gran parte del Sud Italia, le fiumare sono una consuetudine. Si tratta di valli strette e profonde soggette a piogge intense e di breve durata. Su questi terreni, una volta, non vi costruiva nessuno, tanto che le piogge intense si incanalavano nell'alveo scorrendo giù per i versanti liberi e dopo mezza giornata o poco più, tutto tornava come prima, lasciando ben poche tracce.
Ogg,i con licenze edilizie o con abusi, si è costruito ovunque e ciò che prima era solo “pericoloso” per la probabilità che accadesse un evento di una certa intensità, oggi è diventato altamente “rischioso”, per il semplice fatto che la pericolosità si moltiplica per il valore di quanto  costruito e abitato oltre che per la sua vulnerabilità.

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