di Mario Malandrone.
E' un mondo che ho conosciuto a fondo quello dei senzatetto, prima quando ero alla Caritas e poi nel Coordinamento Asti Est. I rifugi di fortuna (anche in presenza di dormitori) già negli anni '90 erano costituiti dagli stabili dismessi dal Casermone, dalla Saffa e poi dall'Ex Ospedale e stabili lasciati vuoti.
Occorre prendere coscienza che vi è una città marginale a fianco della città "normale"; sebbene per anni anche le autorità abbiano negato il fenomeno, il fenomeno esisteva negli anni '90 e esiste tuttora. Ma allora cosa si può fare? Si direbbe che è sempre esistito, che intreccia la crisi, il reddito, le difficoltà personali, in taluni casi le scelte individuali (molto più rari)...