Sostegno economico, ma non per tutti...

La Rete Welcoming Asti condivide le considerazioni e il comunicato dell’Ufficio Pastorale Migranti di Asti in cui si richiede “una revisione in senso inclusivo” della delibera comunale n. 117 del 31/03/2020 recante oggetto “Interventi di sostegno economico per nuclei familiari disagiati a seguito dell’emergenza epidemiologica da virus covid-19: approvazione criteri per l’individuazione della platea di beneficiari”...

Come ben sottolineato nel comunicato dall’U. P. Migranti, è evidente come “il requisito del possesso di soggiorno Ue per soggiornati di lungo periodo, escludendo dal beneficio gli stranieri non titolari del detto titolo, ma di mero permesso di soggiorno o privi del medesimo, costringa in condizioni di maggiore marginalità persone già spesso alle prese con precarietà lavorativa, economica e sociale.
Quanto poi al requisito della residenza nel Comune, se interpretato come residenza anagrafica, escluderebbe soggetti senza fissa dimora e stranieri, con o senza titolo di soggiorno, effettivamente domiciliati nel comune e comunque oggettivamente impossibilitati a muoversi dalle misure restrittive in atto, per tornare al proprio comune di residenza o al proprio Paese”.

La Rete Welcoming Asti ha aderito, inoltre, all’appello ai Comuni “Nessuna discriminazione nell’erogazione degli aiuti per l’emergenza”, promosso dall’ASGI (Associazione Studi Giuridici Immigrazione), insieme ad altre realtà (ARCI, Caritas Ambrosiana, Action Aid, Maurice GLBTQ, …).
Nell’appello si chiede a tutte le amministrazioni comunali di deliberare i criteri di ripartizione dei contributi per l’emergenza Covid in senso inclusivo e nel rispetto della normativa vigente:
“Già alcuni comuni hanno deliberato escludendo tutti gli stranieri o, in altri casi, ammettendo al beneficio solo gli stranieri titolari di un permesso di soggiorno a tempo indeterminato. Simili esclusioni sono illogiche, ingiuste e in contrasto con le vigenti norme di legge. Le associazioni firmatarie ricordano in primo luogo che si tratta d’interventi straordinari destinati a supplire alla perdita di occasioni di lavoro provocata dall’emergenza. In quanto tali, devono essere rivolti a tutti coloro che appartengono a una comunità territoriale e hanno subito gli effetti di tale particolare situazione, indipendentemente dalla nazionalità, dal titolo di soggiorno, dalla durata della permanenza precedente sul territorio”.

L’appello si conclude con una considerazione che ci auguriamo l’Amministrazione comunale faccia propria nel rivedere al più presto in senso inclusivo la delibera n. 117 del 31/03/2020:
“Il virus non conosce confini e steccati: non ricreiamoli all’interno delle nostre comunità locali e valorizziamo invece il patrimonio di solidarietà e di coesione sociale che abbiamo sperimentato in queste settimane”.

Sottoscritto dalle seguenti associazioni aderenti alla Rete Welcoming Asti:
ACLI Asti, Centro Missionario Diocesano Asti, Ass. Noix de Kola, Libera Asti, Coordinamento Asti Est, Ass. Ananse, Ass. Tempi di Fraternità OdV, Ass. Altritasti, ANPI Comitato Provinciale di Asti.

Documento Migrantes Asti: https://www.facebook.com/migrantes.asti

Appello ai Comuni: https://www.asgi.it/discriminazioni/appello-comuni-discriminazione-aiuti-coronavirus/

 

 

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