ImageSono passate poche settimane dall'appello che l'Asti Social Forum ha rivolto alla Società Civile astigiana per promuovere una nuova forma di aggregazione, secondo lo spirito che ha animato un recente invito firmato da molti protagonisti della scena associativa sociale italiana.
Alle singole risposte pervenute, si sono aggiunte alcune iniziative di “studio” (in particolare il tavolo aperto dalle Acli astigiane) e, ora, hanno preso forma due autoconvocazioni di tutte le “anime sensibili e propositive”, attraverso altrettanti nuovi appelli/inviti a cui è necessario che ciascuno dia una propria formale adesione ...
Il primo è legato specificamente alla solidarietà ed alla convivenza civile (e razziale ...) e convoca un incontro per Martedì 10 Giugno (attenzione: data variata rispetto alla precedente segnalata dai promotori), questo il testo dell'appello.

di Bruno Giaccone, Associazione Dodiciceste.
ImageSono ormai 17 giorni che sono partito e 15 che sono qui a Quelimane. La mia sistemazione è buona. Abito in una stanza con un piccolo bagno nel complesso della “Casa Famiglia”, stanza riservata agli ospiti. L’acqua non c’è sempre, ma abbastanza per farmi una doccia ogni tanto; posso cucinare e dispongo anche di un piccolo frigorifero.
Quasi sempre, soprattutto a mezzogiorno quando non ho molto tempo, mangio con i ragazzi, circa 70, tutti orfani a causa dell’AIDS. Il menù è sempre lo stesso, a pranzo e a cena: per cinque giorni la settimana polenta di miglio (che poi è mais bianco) e fagioli, senza condimento; un giorno la settimana riso bollito e un piccolo pesce, un giorno la settimana riso e fagioli, sempre senza condimento; ogni tanto una mezza patata bollita. L’anno scorso hanno avuto una sola volta un uovo sodo. Di pane manco a parlarne. A volte non si tratta neppure di sottoalimentazione ma di una pessima alimentazione che incide anche sulla loro crescita in tutti i sensi.

di Carlo Sottile, Associazione Asti Est.
ImageSe avevamo dei dubbi sulla “rozza sociologia” e sull'arroganza dell'Assessore ai Servizi Sociali del Comune di Asti, questa mattina lui stesso ce li ha sciolti del tutto. E' venuto di persona ad eseguire uno “sfratto” e a confermarne le ragioni, al di là di ogni possibile dubbio.  E' la sua missione, semplificare, ridurre, definire e decidere perentoriamente. Insomma, tutto quello che di solito non si fa quando si vuole confermare una persona e, dunque, richiamarne doveri e responsabilità, oppure riconoscere una situazione reale e, dunque, coglierne la complessità e le determinazioni ...

di Massimo Mortarino.
ImageDa mesi e mesi il mondo della politica e dell’economia dibattono aspramente sui destini della nostra disastrata compagnia aerea di bandiera.
L’unica soluzione era quella di vendere ad Air France, che avrebbe risanato, investito e promosso il futuro successo...
Anzi no, abbiamo fatto bene a non regalare ai francesi una gallina dalle uova d’oro, che deve essere solo trasferita in mani capaci, italiane...
Diamole la possibilità di campare per qualche mese, il tempo giusto per consentire ai salvatori di valutare bene il loro intervento risanatore (ma la cordata di salvataggio c’è o non c’è ?) ...
Insomma, di tutto e di più, in una successione talmente caotica da sconcertare il più pacato degli economisti da tavolino; il quale, peraltro, ha già scovato l’ “unica” possibile soluzione, naturalmente diversa da altre 100 “uniche” soluzioni escogitate da altrettanti suoi colleghi ...

di Daniela Grassi.
ImageChe cosa significa, davvero, integrazione? Ne parliamo tanto, ma cos’è che definisce una persona che pure conserva vive e presenti le caratteristiche della sua cultura d’origine, come integrata in una società in cui non è nata e cresciuta?
E chi fa parte della cultura che riceve persone provenienti dall’esterno, non deve o non si trova obbligatoriamente, per necessità, per curiosità, per l’incontro con nuove idee ed abitudini, a doversi a sua volta integrare con coloro con cui entra in contatto?
L’integrazione è un cammino in una direzione sola (come molti per comodità, timore, egoismo, pretesa di supremazia dei propri modelli culturali, desidererebbero), o non è piuttosto un processo osmotico e di fatto l’obbligatorio risultato dell’incontro di due mondi?
Con noi lavora una donna rom. Quando è arrivata, credo ormai cinque anni fa, nonostante fossimo solite lavorare con donne di svariate nazionalità, qualche timore l’avevamo ...

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