di Alessandro Mortarino.
Inizia ad entrare nel vivo il dibattito sul futuro degli acquedotti astigiani e sulla scelta del soggetto che, ai sensi di legge, dovrà gestire l'intero servizio integrato a far data dal 1° gennaio 2031. Un gestore, come sappiamo da tempo, che dovrebbe essere individuato attraverso una gara a livello europeo, il che comporterebbe il rischio di affidare la "cura" dell'elemento vitale e primario ad una probabile multinazionale assai distante dal nostro territorio. A meno che non vada in porto la soluzione più semplice e praticabile, attraverso il passaggio della gestione unica al consorzio S.I.A.M. (Servizi Idrici Astigiani e Monferrato) già formato dagli attuali quattro gestori, che scongiurerebbe il rischio-gara ma che comporta un altro rischio connesso alla presenza di un soggetto non interamente pubblico...
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