di Alessandro Mortarino.

Quante volte negli ultimi anni avete sentito pronunciare la frase con cui intitoliamo queste riflessioni? Pronunciata non soltanto da chi crede nella necessità di tutelare l'ambiente (la nostra casa comune) ma anche - e soprattutto - da esponenti politici nazionali, da sindaci, da amministratori locali. Tutti concordi: i nostri suoli vanno salvaguardati, ce lo impone la crisi climatica, la perdita di quel "capitale naturale" che è il terreno fertile (necessario per la pancia), il bisogno di paesaggio (indispensabile per l'anima e la mente).
Eppure a Calamandrana (Asti), ultimo caso di una serie che - ahinoi - segnerà altre vittime, una legge regionale consente ad un privato l'abbattimento di due porzioni di cascine nel fondovalle e il trasferimento di cubatura sui crinali di collina nel pieno dell'area Patrimonio dell'Umanità Unesco, dove si ergeranno 3 nuovi edifici residenziali panoramici con - inevitabile - piscina. E il consumo di suolo? Non c'è. Lo dicono anche il Vice Presidente della Regione Piemonte (centro-destra) e il sindaco di Calamandrana (centro-sinistra)...

A cura del Coordinamento Asti Est per il diritto all’abitare.

Durante le celebrazioni del 2 giugno, Festa della Repubblica nata dalla Resistenza, le autorità – nello specifico il Prefetto – si sono vantate dello sgombero della palazzina di Corso Casale. Persone poverissime buttate per strada, complimenti.
Noi contestiamo radicalmente la narrazione che la Prefettura e le altre varie autorità hanno propinato alla popolazione, cioè che tutte le persone occupanti la palazzina sarebbero state adeguatamente sistemate. No, non è vero, noi quelle persone le conosciamo e sappiamo che sono state completamente abbandonate a loro stesse. E sappiamo che si ‘arrangiano’ in modo precario: amici, parenti, forse qualche altro edificio abbandonato, magari in attesa del prossimo sgombero... Ma non ci si rende conto che questo vuol solo dire buttare la polvere sotto il tappeto? Polvere che inevitabilmente si trasferirà da qualche altra parte? E le persone (persone!) non sono polvere!...

di Luisa Rasero.

"Uomo solo al comando". Uno stile di gestione del potere assai in voga in questi ultimi anni, che qui parrebbe confermato dall’assoluzione di tutti tranne uno. Quanto ciò sia credibile da un punto di vista logico dovrebbe essere oggetto di altre considerazioni. Quello che mi interessa sottolineare è la negatività di questo modello di leadership, indubbiamente praticato in Banca di Asti, almeno questo è il mio ricordo da ex dipendente. Un modello autoreferenziale, autoritario ai limiti della brutalità, accentratore, assolutamente non inclusivo e non partecipativo, che scoraggia le voci critiche e induce alla più piatta condiscendenza. Questo stile da almeno vent’anni è tracimato dalle aziende del settore privato a tutto il resto della società, politica compresa...

A cura del CPIA 1 di Asti.

Venerdì 19 maggio la Casa di Reclusione di Quarto ha ospitato lo scrittore Andrea Tarabbia che ha presentato il suo ultimo libro, “Il continente bianco”, attraverso  il progetto “Voltapagina” del Salone del Libro di Torino. L’iniziativa è stata estesa anche alla popolazione locale, che ha avuto la possibilità di prendere parte all’evento, previa autorizzazione da parte dell’Istituto penitenziario. Si tratta di un progetto sociale sostenuto e promosso dal Ministero di Giustizia che organizza incontri di autori e autrici nelle carceri...

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