di Alessandro Mortarino.
Che Asti sia una delle città più a rischio-salute a causa della sua aria malata, non è ormai più una notizia sorprendente. Ma ogni tanto qualche monitoraggio torna a ricordarci che la situazione è preoccupante; anzi: è sempre più preoccupante. Questa volta il segnale di allarme arriva dall'annuale report "Ecosistema Urbano" curato da Legambiente in collaborazione con Ambiente Italia e Il Sole 24 Ore sulle performance ambientali di 105 Comuni capoluogo. Da cui emerge, ancora una volta, il pessimo risultato della città per quanto riguarda le concentrazioni di PM10: Asti è uno dei tre soli capoluoghi (con Modena e Padova) in cui si è misurato oltre il doppio dei giorni di superamento della soglia massima prevista dalla legge...
Tanto da finire al 98° posto (su 105) nella classifica delle città con la più alta concentrazione di PM10 e di superamenti annui del limite di 50 μg/mc.
Nulla di nuovo, appunto. Ma con un peggioramento anche rispetto allo scorso anno e, soprattutto, senza che un tema così delicato per la salute delle persone continui a non suscitare un rigurgito da parte dell'amministrazione comunale in carica e una martellante strategia educativo-pedagogica che faccia comprendere appieno l'emergenza reale e individui e proponga soluzioni.
Quest'anno il centro della città è stato più volte meta di appuntamenti motoristici (come il passaggio delle Mille Miglia o il Motorshow), iniziative che certamente non aiutano a far comprendere la necessità di un cambiamento degli stili di vita e di mobilità. E, infatti, non ci stupisce che l'ordinanza che domenica scorsa invitava i cittadini a non utilizzare l'auto abbia generato una risposta pressoché nulla.
Verrà ripetuta il prossimo 5 novembre. E non servirà a nulla, perchè non è una singola iniziativa di questo genere che possa sostituire un progetto, un'idea, una pianificazione.
Verrebbe quasi da domandarsi: ma dove è finito il Piano Urbano del Traffico? E il Regolamento per il Verde urbano elaborato (più di due anni fa) da un team di esperti degli Ordini Professionali e delle Associazioni ambientaliste astigiane e offerto al perdurante silenzio dell'Assessore competente?
E l'annunciata Variante Generale al PRGC, che alla base dovrebbe vedere la piena partecipazione dei cittadini e che, invece, dopo l'approvazione del consiglio comunale a fine luglio risulta completamente scomparsa da tutti i radar visibili?
Quando ti trovi dinanzi ad una emergenza, reagisci.
Se non reagisci, significa che non hai capito di essere in emergenza...