di Antonio Onorati, ARI-Associazione Rurale Italiana.
Ci viene raccontata una storia che dovrebbe tranquillizzare quelli che hanno a cuore le sorti dei lavoratori. Si sostiene che l’agricoltura industriale per mantenere bassi i prezzi per i consumatori “è costretta a risparmiare sulle risorse impiegate per il lavoro”. In altre parole ci vogliono convincere che pagare un bracciante clandestino 2 o 3 euro l’ora per raccogliere frutta o verdura o fare lavori di campo sia giustificato dalla necessità di rendere disponibili i prodotti alimentari a prezzi accessibili a tutti. Niente di più lontano dalla realtà...
Leggi tutto: Agricoltura italiana. Lo sfruttamento del lavoro è il motore che la tiene in piedi