di Antonio Onorati, ARI-Associazione Rurale Italiana.

Ci viene raccontata una storia che dovrebbe tranquillizzare quelli che hanno a cuore le sorti dei lavoratori. Si sostiene che l’agricoltura industriale per mantenere bassi i prezzi per i consumatori “è costretta a risparmiare sulle risorse impiegate per il lavoro”. In altre parole ci vogliono convincere che pagare un bracciante clandestino 2 o 3 euro l’ora per raccogliere frutta o verdura o fare lavori di campo sia giustificato dalla necessità di rendere disponibili i prodotti alimentari a prezzi accessibili a tutti. Niente di più lontano dalla realtà...

A cura del Partito democratico di Asti e provincia.

Con grande preoccupazione, abbiamo appreso che IREN ha deciso che dal 1 luglio il suo servizio call-center verrà gestito dalla Tecnocall e dalla Mediacom e tolto, dopo anni, alla Konecta (ex Comdata).
Questa decisione interessa da vicino Asti e il suo territorio, infatti 123 lavoratori (dei 130) impiegati da quella commessa lavorano nella sede astigiana di Konecta, in Corso Alessandria. Proprio la commessa Iren era la più importante per Konecta, seconda solo a quella Edison...

di Giovanni Caprio.

Il 14,9% di quanti lavorano ha un reddito inferiore o pari a 9.000 euro (cioè condizione individuale sulla soglia della povertà assoluta). Se si considerano anche i redditi complessivi inferiori o uguali a 11.000 euro, ovvero quelli dei lavoratori relativamente poveri o sottopagati si arriva ad una percentuale di lavoratrici e lavoratori pari al 19,5%; mentre si raggiunge il 29,4% tra quanti hanno un reddito complessivo che non va oltre i 15.000 euro e che possiamo definire “vulnerabili”, ovvero a rischio di povertà di fronte ad un evento inaspettato o fuori dall’ordinario (una malattia, un divorzio o perfino la nascita di un figlio)...

A cura di Cuneo Possibile.

Diciamocelo chiaramente: i grandi meriti che un territorio può guadagnarsi trainando l'economia, finiscono esattamente dove inizia lo sfruttamento dei lavoratori e delle lavoratrici. Da qui in poi iniziano le colpe, e si diffonde capillare la vergogna. Gli articoli usciti in questi giorni sulla stampa internazionale, a partire dall'inchiesta firmata da Al Jazeera, e poi su quella nazionale e locale, descrivono il territorio delle Langhe come luogo in cui ancora, nonostante il diffuso benessere, ci sono sfruttamento e mancato rispetto dei diritti dei lavoratori e delle lavoratrici...

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