di Jérôme Emanuel Roos, scrittore e filmmaker.


Nel mondo occidentale, almeno, il Natale è un periodo profondamente schizofrenico dell’anno. Da un lato le festività fanno emergere alcuni degli aspetti migliori di ciò che significa essere umani: ci si riunisce per condividere cibo e doni in uno spirito comunitario che temporaneamente rompe con l’alienazione della vita di ogni giorno. Ma, al tempo stesso, le festività gettano luce su alcuni degli elementi peggiori del consumismo e sulle false apparenze che hanno finito per pervadere il tessuto sociale: file infinite di essere umani ridotti a zombie che si muovono meccanicamente in centri commerciali decorati pretenziosamente alla ricerca del più recente aggeggio o biglietto d’auguri inutile, confermando ancora una volta che il solo modo di esprimere valore nella società tardo capitalista è mediante l’accumulo di merci inutili, pur mentre ci sono persone che di notte dormono per strada all’addiaccio ...



di Giampiero Monaca.

Al Diavolo le ingiustizie, la paura, l'ignoranza, la segregazione, la fame, la difficoltà di accesso alle cure mediche, all'istruzione, al cibo ed all'acqua! Sono i Bambini a gridarlo.
Il 20 novembre, in occasione della "Giornata Internazionale per i diritti dei Bambini" presso il Diavolo Rosso di Asti, le classi 2C e 2D della scuola primaria Rio Crosio con le insegnanti Lina Prinzivalli, Fiora Chiusano e Giampiero Monaca, hanno preso parte al recital "Sotto il cielo di Palestina" ...



di Marco Bersani (Attac Italia).


Mentre Cassa Depositi e Prestiti viene evocata per risolvere l’indebitamento di questo o quel gruppo industriale partecipato dallo Stato – senza che a questo corrisponda alcuna strategia d’intervento pubblico - e mentre assume sempre più il ruolo di partner per la svendita dei beni demaniali, del patrimonio immobiliare e dei servizi pubblici degli enti locali, i movimenti si organizzano e la campagna per la socializzazione della Cassa Depositi e Prestiti è avviata ...



di Salvatore Lo Balbo, segretario nazionale del Sindacato Fillea Cgil.


Tra le tante emergenze della società italiana, sembra che non vi sia spazio per quella dell’offerta abitativa pubblica. Le statistiche ci dicono che un’alta percentuale d’italiani (famiglie o single) possiede almeno una casa di proprietà e che un numero notevole di essi possiede anche la seconda casa. Al rilevante patrimonio privato si deve aggiungere un patrimonio pubblico che, pur essendosi assottigliato negli anni, si aggira intorno ad 800 mila unità abitative. E un notevole patrimonio di unità abitative private invendute, abbandonate, degradate o ubicate in luoghi dove la domanda è quasi inesistente ...  

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