di Francesco Gesualdi.
Caro economista, il compito che ci attende è immane, serve il contributo di tutti, compreso il tuo. Per questo mi rivolgo a te con un appello scusandomi se le mie parole potranno sembrarti irriverenti, ma il momento è grave, non c’è più spazio per le etichette. Le macerie sociali e ambientali affiorano ovunque. Disoccupazione e povertà non accennano a diminuire, le disuguaglianze hanno raggiunto picchi mai visti nella storia dell’umanità, i processi naturali sono talmente sovvertiti da mettere a rischio la nostra stessa sopravvivenza. Ma tu continui a dirci che ci troviamo nel migliore dei mondi possibili. Addirittura che non esiste altro sistema all’infuori di questo ...