A tre mesi dal terremoto e dopo la missione effettuata per monitorare le attività svolte con le donazioni private raccolte da Di-Svi, informiamo che i fondi trasferiti per la prima emergenza (€ 10.700) sono stati utilizzati presso l’ospedale di Kirtripur per garantire gratuitamente ai pazienti farmaci, protesi e cure chirurgiche alle vittime del terremoto, in quanto il sistema sanitario nepalese prevede la gratuità solo per le prestazioni di medicina preventiva. Phect –nepal, i cui fondi sono stati trasferiti con bonifico bancario, ha dato conto delle spese sostenute con un report dettagliato, disponibile presso Di-Svi ...
Inoltre la generosa donazione di Specchio dei Tempi (€ 50.000) con l’intermediazione di Di-Svi, è stata destinata all’acquisto delle attrezzature concordate con Phect-Nepal per realizzare il miglioramento igienico - funzionale dello stesso ospedale di Kirtipur.
Secondo dati della Polizia nepalese, i morti sono saliti a 8.700 e i feriti sono stati 22.303. Se la ricostruzione delle case non avverrà rapidamente, si annuncia un inverno durissimo per gli abitanti dei villaggi di montagna, isolati e privi di servizi. Il governo nepalese sta per emettere norme precise sui criteri di ricostruzione in chiave antisismica ma, da quello che si è constatato durante la missione, la popolazione sta iniziando a ricostruire di propria iniziativa le abitazioni come può per non farsi trovare «troppo impreparata» all’arrivo del freddo. Un effetto destabilizzante per il tessuto sociale ed economico del Paese sarà quello causato dalle migrazioni di massa dei giovani verso Kathmandu.
Nei villaggi sperduti resteranno anziani, madri e bambini. I picchi di povertà estrema sono allarmanti. La ricchezza esiste ma viene assorbita da speculazione edilizia e mercato immobiliare. Il 60-70% dei consumi è concentrato nella ristretta area della Valle di Kathmandu. Al resto del Paese rimangono le briciole. Esiste un vero esodo verso gli Emirati Arabi di giovani nepalesi: vanno a ingrossare le fila dei lavoratori in condizioni di quasi schiavitù e le loro rimesse sostengono l’economia nepalese.
Di-Svi ha iniziato nel 1986 a realizzare progetti per migliorare la qualità della vita delle fasce svantaggiate della popolazione e intende continuare, sperando anche nell’aiuto di chi legge questo comunicato.