di Gianfranco Miroglio.
E’ finito il letargo.
E’ vero, le mattine sono ancora gracili corazze di brina;… sono specchi di ghiaccio e piccole nicchie di neve raccolta in gomitoli cocciuti ai piedi di qualche riva e nei solchi più riparati di un rio: tutto ciò che resta di una speranza di autentico inverno, durata troppo poco.
Basta niente però - …qualche ora incerta, qualche attimo sospeso sulla razionalità - e le brevi magie dell’alba si squagliano in fretta.
Le giornate sono già sole e tepore; sono ombre rapide di passeri in volo; sono il richiamo anacronistico delle cornacchie infastidite d’azzurro.
Nelle ore più calde, in pozzanghere di terra, si affacciano addirittura dei fiori.