Esiste uno spazio nell’immediata periferia di Alba, in zona Moretta, in cui ogni giorno si costruiscono in miniatura ideali ecologici, di solidarietà, di auto-produzione e redistribuzione delle risorse. Una sorta di fiore nel deserto dell’emergenza sanitaria e in un tempo in cui barriere invisibili s’innalzano tra le persone. E’ un piccolo lembo di terra in cui vengono coltivate verdure come fagiolini, insalata, melanzane, pomodori e patate senza l’uso di fitofarmaci. Ma non si tratta di un orto normale. “Qui ho l’impressione di cambiare un pezzo di mondo”, dice Sonia, una donna di 54 anni che lavora al progetto come volontaria. “Perché stiamo facendo bene alla natura, procurando benessere al quartiere da cui provengo e incarnando un modello positivo da cui i bambini possono prendere spunto”.

Bella novità in tribunale!
Dal 28 settembre fino al mese di novembre, dopo una permanenza nella sede di Astiss, i pannelli originali della mostra Liberaidee, realizzati dalla fumettista astigiana Elena Pianta per il Coordinamento di Libera Asti sono visibili in Tribunale.
Si tratta di quattro pannelli realizzati da Elena Pianta con sue immagini originali e l’ironia del linguaggio del fumetto per sensibilizzare la cittadinanza e raccontare che cosa sono le mafie e approfondire la situazione delle mafie nel nostro territorio.

Si chiama “Il Bosco Buonanotte”. È il titolo del libro per bambini frutto di una scrittura collettiva di tredici papà-detenuti di Alta Sicurezza della casa di reclusione “R.Morandi” di Saluzzo. Edito dalla Scritturapura Casa Editrice di Asti, con le illustrazioni di Francesca Reinero e una prefazione curata da Simona Vinci, vincitrice del premio Campiello 2016, il libro racconta per illustrazioni una storia che parla di maschere e di solitudini, di grandi illusioni e di mancanza di amori. La realizzazione del libro è avvenuta all’interno del laboratorio di scrittura del progetto Liberandia (2019-2020) promosso dall’Associazione Voci Erranti Onlus di Savigliano, autrice del libro.

In occasione della Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato la Caritas di Saluzzo, nella figura del Direttore Don Giuseppe Dalmasso, ha voluto esprimere una riflessione in merito all’importanza di questa giornata internazionale: “Per celebrare in modo non retorico la giornata del migrante, vorrei mettere al centro di questa breve riflessione la questione fondamentale del tema dell’accoglienza, che consiste nella semplice ma radicale domanda: perché dobbiamo aprirci a questa forma di carità? In primo luogo, questo è per tutti un dovere civile.

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