A cura dell'Osservatorio per la Tutela del Paesaggio di Langhe e Roero onlus.

In premessa occorre ricordare che il tronco 2.6 denominato “Roddi-Diga Enel” di circa 9 km, è a sua volta ancora suddiviso in due tronchi parziali: 2.6A (Verduno-Diga Enel) e 2.6B (Roddi-Verduno) e che per maggior comprensione sono stati classificati come tronco A (verso Bra), e tronco B (verso Alba).
Il lavoro dell’Osservatorio è proseguito e a seguito dalle analisi effettuate e ai contatti avuti, sono stati ricostruiti nuovi ed interessanti elementi riferiti ai due tronchi, che qui analizziamo in dettaglio...

di Michele Cauda, ANPI, Sezione di Alba*.

Gentile Direttore, Le invio spesso riflessioni mie e della Sezione Anpi di Alba, spero che Lei ed i lettori di “Gazzetta d’Alba” mi perdonino e mi sopportino ancora. In questi tempi, purtroppo, le occasioni per ribadire i valori maturati durante la Resistenza sono frequenti, gravi e spaziano da questioni minime (frasi sui social o scritte sui muri) a questioni massime, quale è la recente votazione al Senato della Repubblica sulla “Commissione straordinaria per il contrasto dei fenomeni di intolleranza e razzismo, antisemitismo e istigazione all’odio e alla violenza”.
A livello locale il comportamento e la posizione dei partiti hanno avuto un seguito: una richiesta (formalmente mite, ma piuttosto astuta nella sostanza) del Consigliere regionale Marello e la risposta piccata del Senatore Perosino. Penso che nel merito l’argomento sarà illustrato in altri articoli, io vorrei limitarmi a formulare domande sul contenuto culturale delle affermazioni...

di Maurizio Bongioanni.

La Cricca dij Mes-cià è un gruppo che rivisita pezzi della tradizione popolare piemontese in chiave più ballabile, più folk. Suoniamo insieme ormai da 6 anni ma il 2019 è un anno speciale. Già, perché tra poco si sbarca in Argentina: andremo a suonare nelle piazze e nei teatri della Pampa Gringa, là tra le province di Santa Fe e Cordoba, dove tra il 1876 e il 1976 si sono insediati 3 milioni di piemontesi emigrati ...

di Ugo Sturlese, Gruppo Consigliare Cuneo per i Beni Comuni.
 
 
Ho presentato al Comune di Cuneo un'interpellanza a risposta orale a proposito di ”Caserma Montezemolo: localizzazione della piastra per manifestazioni, prospettive di riutilizzo dell’edificio A e B”. Nella sostanza l’interpellanza esprime contrarietà alla destinazione di una vasta area di circa 10.000 mq all’interno del recinto della Caserma Montezemolo, recentemente dismessa dall’Amministrazione Militare a favore del Comune, a “Piastra” per grandi fiere, ricavata da uno spazio in gran parte coperto da alberature, alcune delle quali probabilmente di pregio, con la giustificazione che la suddetta area è in parte compromessa dalla presenza nel sottosuolo di serbatoi militari per carburanti, senza che a tutt’oggi sia stato compiuto alcuno studio in merito alle caratteristiche del contesto. Alternativamente proponiamo di utilizzare per spettacoli e fiere di minori dimensioni la vicina Piazza della Costituzione, oggi di scarsa utilizzazione da parte dei cittadini. All’interno del recinto della Caserma sarebbe invece possibile ricavare piccoli spazi aperti per attività musicali, proiezione di films, piccole-medie esposizioni di prodotti locali ...

a cura de LaCasaRotta.

Il modello economico lineare dominante porta alla superproduzione di vestiti. Questa tendenza si chiama "fast fashion": si realizzano prodotti massificati destinati ad una crescita continua con una conseguente eccedenza di produzione. Come riporta l'Huffington Post: “Zara rilascia circa 20mila nuovi capi ogni anno. Così facendo aumenta la merce invenduta, che viene bruciata: nel 2018 H&M è rimasto con una quantità di invenduto pari a 4 miliardi e 300 milioni di dollari”...

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