Azione legale e sottoscrizione per salvare i cedri di Piazza Europa a Cuneo

A cura di Pro Natura Cuneo.

Pro Natura Cuneo, Pro Natura Piemonte, la Federazione Nazionale Pro Natura, Legambiente Cuneo, l’Associazione di Piazza in Piazza e tanti privati cittadini hanno deciso di ricorrere per vie legali, presso la magistratura ordinaria, contro l’abbattimento dei cedri. La motivazione è non solo il danno estetico dovuto alla scomparsa dei cedri, ma soprattutto i danni alla salute umana, venendo meno la presenza di queste insostituibili piante...

Per questo è stata aperta una sottoscrizione tra tutti i cittadini che hanno a cuore la salvaguardia dei cedri di piazza Europa. I versamenti possono essere effettuati all’IBAN IT83W0306967684510792881455 (intestato a Pro Natura Cuneo) con la causale “contributo per azione legale a difesa dei cedri di piazza Europa” o con Satispay contribuendo alla colletta “raccolta fondi per salvare i cedri di piazza Europa Cuneo” raggiungibile al seguente link:
https://web.satispay.com/download/qrcode/S6Y-SVN--22244499-840D-4CBC-B38E-114458C0AD48?locale=it

La vicenda dei cedri di piazza Europa è ormai nota a tutti. Da anni cerchiamo in tutti i modi di far sì che il ripristino della piazza avvenga salvaguardando i cedri presenti. Tra l’altro per la “rivalutazione” della piazza il Comune ha in bilancio una spesa di circa 3 milioni e mezzo di euro, una cifra enorme, incomprensibile per la maggior parte dei cittadini, che potrebbe essere destinata per mille altri interventi. Ma i soldi sono destinati alla piazza; se non si usano, vanno “persi”. A parte che i soldi non si perdono, semmai rimangono nella disponibilità dello Stato, perché sono soldi nostri che è opportuno spendere bene e con oculatezza.
Comunque, non siamo mai stati contrari al rifacimento di piazza Europa.
Vogliamo però che ciò avvenga conservando i cedri, cosa fattibilissima come tanti esperti agronomi ed architetti hanno scritto in questi anni.

Perché salvare i cedri?
Intanto, non è ammissibile deciderne l’abbattimento senza la presenza di motivate ragioni di precaria stabilità e conseguenti rischi per la sicurezza delle persone, perizia che il Comune non ha mai fatto. Una relazione tecnica dello stato agronomico e statico dei cedri è stata fatta fare dalle Associazioni ambientaliste ed ha segnalano l’ottimo stato di salute dei cedri. Poi c’è stata una relazione del dottor Alberto Guzzi, agronomo e forestale, socio di Pro Natura Cuneo, che ha curato la manutenzione di parchi e giardini pubblici e privati a Milano e Pavia, in risposta alle osservazioni del Comune alla Presidenza del Consiglio. La segnaliamo a parte.
Poi c’è tutta una serie di servizi ecosistemici che gli alberi attualmente presenti forniscono all’intera città: rimozione dell’inquinamento urbano (principalmente ozono e polveri sottili PM10 e PM 2,5), maggiormente efficace in quanto i cedri sono specie sempreverdi; riduzione dei picchi di temperatura estiva e benefici sul microclima; cattura e sequestro di carbonio; produzione di ossigeno; assorbimento delle acque piovane (riduzione ruscellamento e danni da piogge intense); rifugio per animali, in particolare avifauna; benefici in termini di gradevolezza e vivibilità.

E’ dimostrato che più un albero invecchia, più alto è il suo valore ambientale e quindi economico, sempre in termini di servizi ecosistemici resi, e quindi la eventuale compensazione con nuovi alberi giovani richiederebbe un numero molto elevato di esemplari. Per sostituire, ad esempio, una sola quercia di 80 anni, alta 30 metri, bisognerebbe mettere a dimora 3068 nuovi alberelli con diametro di 6 cm, oppure 35 alberi alti 15 metri, con diametro di 30 cm, ipotesi non realizzabile in pratica: 350 alberi al posto di 10!
Peraltro, alberi con più di 70 anni di vita sono tutelati da vincolo, a meno che tale prescrizione non venga rimossa per cause giustificabili e giustificate. Nel caso specifico i cedri potrebbero aver raggiunto tale età, perché quando furono messi a dimora nel 1970 avevano un’altezza di 7-8 metri con tronchi del diametro di 11-12 centimetri. Il Cedrus atlantica “glauca” (o cedro blu) presente in piazza Europa è varietà migliorata rispetto al Cedrus atlantica; ha una elevata resistenza climatica e ambientale ed è considerato, per la colorazione grigio-azzurrata degli aghi, una varietà ad alto valore ornamentale e di pregio.

Quanto “valgono” i cedri?
Applicando i parametri del metodo ProArbora (frutto di un progetto Interreg della Regione Lombardia) agli esemplari radicati in Piazza Europa si ottiene un valore ornamentale per ogni singolo cedro di 22.356 € pari in totale a 223.560 €. Ma valutando anche e soprattutto i benefici dei servizi ecosistemici forniti dai cedri di cui godono annualmente i cittadini di Cuneo, vale a dire:

- superficie coperta di terreno: 1379 mq. (ombreggiamento, evapotraspirazione e abbassamento termico)
- rimozione di polveri sottili inquinanti (PM 2,5): 11,71 Kg/ anno
- carbonio accumulato nel legno:23,15 ton
- carbonio sequestrato: 398,7 kg /anno
- ossigeno prodotto: 1063 ton /anno
- ruscellamento evitato: 12,5 metri cubi/anno,

si ottiene, in termini economici, un beneficio pari a 145.000 euro /anno.
Da notare che questi numeri e valori aumentano progressivamente di anno in anno. Quindi rimuovendo questi alberi, sani e non pericolosi, si causerebbero, oltre ai danni ornamentali pari a 223.560 €, danni enormi e in crescita in termini di servizi ecosistemici pari a 145.000 € all’anno e per gli anni a venire (Fonte: Software i-Tree, messo a punto dal Ministero Agricoltura e Foreste USA https://www.itreetools.org dal sito: “Ricorda: i-Tree aiuta i cittadini a comprendere i benefici forniti dagli alberi”) assolutamente non compensati, se non dopo molti anni, dalla prevista nuova alberatura di sostituzione. Senza contare i benefici sociali, paesaggistici, di mitigazione delle bolle di calore associati a questi alberi adulti, parametri di più difficile quantificazione.

Facendo un calcolo molto cautelativo del danno (145.000 euro/anno x 15 anni (minimo) = 2.175.000 euro stimati per i mancati servizi ecosistemici; 223.000 euro per danni ornamentali), si arriva alla cifra di euro 2.398.000, che il Comune potrebbe essere chiamato a rifondere ai comitati che si sono impegnati per la difesa dei cedri, somma che sarebbe utilizzata per azioni di messa a dimora di alberi e arbusti a fini ambientali e paesaggistici nel territorio del Comune di Cuneo.

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