Quanto è importante il voto per il rinnovo del Consiglio Provinciale di Cuneo?

A cura delle associazioni Comuneroero e Osservatorio per la tutela del Paesaggio di Langhe e Roero.

Le nostre associazioni sono apartitiche, ma non vivono su Marte.
È prossima un’importante scadenza: Domenica 29 Settembre, 2806 amministratori eletti, sindaci e consiglieri comunali della Provincia di Cuneo saranno chiamati ad eleggere i 12 consiglieri provinciali che, sotto la guida del Presidente Robaldo, in carica per 4 anni, gestiranno la Provincia per i prossimi due anni, affrontando temi importanti, in particolare legati alla gran mole di finanziamenti regionali/statali e comunitari già ricevuti o che potrebbe ricevere. La Provincia ha la giurisdizione sulla viabilità di 3600 km di strade, sull’edilizia scolastica, lo stato e la manutenzione del territorio, sui progetti di rilievo ambientale (biometano, fotovoltaico, eolico, allevamenti intensivi, cave, miniere, ecc.).
Per tutte queste ragioni l’elezione del Consiglio Provinciale resta un importante momento di confronto politico in vista della conseguente azione amministrativa...

Comuneroero ha come obiettivo principale la tutela dei beni comuni del proprio territorio e ritiene che gli amministratori eletti dovrebbero mettere da parte le proprie appartenenze partitiche per lavorare con pragmatismo e forza di volontà alla soluzione dei molti problemi in atto: spiace però vedere che alle belle parole pronunciate da molti di loro non seguano impegni precisi e decisioni concrete.
È purtroppo evidente che i centri di potere della politica locale ne condizionano l’operato.
Ecco alcuni esempi. Abbiamo visto il comportamento dei consiglieri in scadenza su temi come Autostrada ATCN, Acqua Pubblica, Egea, Impianto di Biometano a Govone: non c’è mai stata una voce fuori dal coro e questo comportamento è stato presentato come un forte spirito di squadra di un territorio che lavora concorde ed assume unitariamente le migliori decisioni.

La realtà è purtroppo ben diversa: ci troviamo con una autostrada che devasta i paesaggi Unesco e impone il sistema di pagamento free-flow che fa impazzire l’utenza, con tre anni di ritardo, più costi e perdita di finanziamenti pubblici sull’acqua, con la cosiddetta public company EGEA - tutti i comuni dentro e un consiglio di sorveglianza che non sorveglia affatto. In pratica: un imprenditore privato che sviolina gli amministratori pubblici con la sua grandeur e poi va ad un passo dal fallimento, salvato per il rotto della cuffia, ma con danni vari a tutto il territorio.
Noi vogliamo un Roero ed una Langa che lavorino concordi seriamente, che diano ascolto alle voci e alle competenze migliori, senza condizionamenti o pressioni.

In pratica, ci saranno tre liste: una di destra, una di sinistra e una di centro (si dichiara civica) presentata dal Presidente Robaldo.
Qui riscontriamo la prima anomalia e chiediamo: il Presidente di un Ente come questo non sarebbe opportuno fosse super partes? È vero che legalmente ha tutto il diritto di presentare la sua lista, ma nel caso nostro il suo non ci sembra un comportamento troppo corretto. Teniamo conto che Robaldo è stato, dapprima fino a pochi mesi dal suo attuale incarico, capo della segreteria di Cirio e in più, nelle recenti elezioni amministrative regionali, ha presentato e presieduto la lista Cirio.

Quindi, mettendo da parte l’etica, vediamo che sono state presentate una lista di destra/centro, una di centro/destra/Robaldo ed una di centro/sinistra. Nel dettaglio: il Roero è rappresentato nella lista di destra/centro da Simone Manzone, Sindaco di Guarene, candidato di Forza Italia e nella lista di centro/sinistra da Donatella Valsania, capogruppo di minoranza del Comune di Montà. La lista di Robaldo non ha previsto rappresentanti roerini.

La candidatura di Manzone fa pendere l’intera bilancia politica a destra, essendo già lui rappresentante del Roero in seno all’Autorità d’Ambito 4 Cuneese: ma il Roero vede inoltre, come nuovo Presidente dei Sindaci locali, Enrico Faccenda, il quale, anche se non in lista per la Provincia, resta pur sempre schierato con il centro destra.
Come sempre: due più due fa quattro. La Regione è governata dal centro destra e nei posti di comando del Roero sono più numerosi i rappresentanti di questo schieramento, con il rischio di uno squilibrio negativo. Siamo sicuri che i nostri amministratori siano in grado di mettere da parte le proprie appartenenze politiche per lavorare con pragmatismo e forza di volontà alla soluzione dei problemi dei loro Comuni e tutti insieme a quelli del loro territorio?

Cari amministratori roerini: se non ora, quando vi servirebbero coraggio d’azione, determinazione ed indipendenza partitica?
Sappiate che ci stanno a cuore i beni comuni di tutti noi del Roero: non deludeteci.

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