Salta il tunnel di Verduno: costa troppo


Per ora la bocciatura è netta. Il tunnel di Verduno dell’autostrada Asti-Cuneo è troppo caro e per cui non si può approvare. La Salerno-Reggio Calabria del nord non viene completata perché la società concessionaria "presenta un grave squilibrio finanziario" e per questo l’approvazione del progetto al lotto 2.6 Roddi-diga Enel, già presentato a novembre 2015, non si può fare. Lo ha dichiarato il direttore generale per la Vigilanza sulle concessioni autostradali del ministero delle Infrastrutture, Mauro Coletta, in una lettera letta dal presidente degli industriali cuneesi Franco Birgahi in un incontro, chiuso al pubblico e non comunicato ai media, del Comitato di monitoraggio dell’autostrada Cuneo-Asti ...
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Durante l'incontro - a cui hanno partecipato gli Industriali capitanati da Franco Biraghi, il presidente della Provincia Borgna, i sindaci di Alba, Bra e Cherasco e il consigliere regionale 5Stelle Mauro Campo - Biraghi ha letto le decisioni del ministero il quale si è attivato per trovare una soluzione progettuale "più idonea sotto il profilo tecnico, economicamente sostenibile e adeguata all’attuale domanda di traffico" (in realtà scarso). Un progetto che "servirebbe per ridurre i costi senza impattare sulla funzionalità del collegamento". Intanto che noi comuni mortali aspettiamo di conoscere questi progetti "alternativi", a fine a luglio ci sarà un incontro a Cuneo con la società concessionaria (gruppo Gavio) a cui dovrebbero prendere parte anche i parlamentari.

Un altro elemento aggiuntivo è che nell'interpretazione di Confindustria concentrarsi su un progetto più "leggero" significherebbe cancellare il complesso delle opere accessorie a carico del concessionario, tra cui la controversa tangenziale di Cuneo (lotto I.6) e gli oltre 120 milioni di opere compensative al lotto II.6 tra cui c'e' la viabilità provinciale della SP7 fondamentale per l'ospedale di Verduno.

Mauro Campo del M5S - l'unico ad aver diramato un comunicato stampa dell'incontro - ha commentato: "sono due anni che lo diciamo. La politica cuneese, sorda e cieca ad ogni segnale, si è ostinata ad andare avanti su questo vicolo cieco ed ora si trova a fare i conti con una notizia shock. Pervenuta, peraltro, senza nemmeno la cortesia istituzionale di un dialogo diretto con il loro colleghi del Governo, infatti è arrivata in forma “irrituale” attraverso una lettera del Ministero a Confidustria. Arrivati a questo punto invitiamo tutte le parti politiche, al posto di continuare a fossilizzarsi su opere faraoniche, a studiare insieme soluzioni economiche ed efficaci per la viabilità della provincia di Cuneo. Speriamo finalmente si affermino idee sane, anche sul fronte del trasporto ferroviario, nell’interesse di chi vive ogni giorno il territorio".

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